Ad alcuni, come Emily Taylor, 20 anni, non apprezzano quella che percepiscono come una lotta nel fango: “Il Partito laburista dovrebbe concentrarsi di più sulle politiche e meno sul prendere in giro i conservatori, che riescono a farlo da soli“.
Quin Lievesley, membro del Labour Club dell’Università di Bristol, la pensa diversamente: “So che alcuni trovano i meme un po’ noiosi, ma sono un contenitore del messaggio che il Labour sta trasmettendo al paese“, dice, paragonandoli alla versione virtuale dei volantini o delle conversazioni porta a porta con gli elettori.
Strategia vincente?
Puntare sul voto dei giovani utilizzando quello che i partiti ritengono essere il loro linguaggio ha un senso dal punto di vista strategico. Solo il 47% delle persone di età compresa tra i 18 e i 24 anni ha votato alle elezioni generali del 2019, ed è probabile che quest’anno la percentuale diminuisca ulteriormente: alla scadenza della registrazione al voto, il 18 giugno, solo la metà dei giovani tra i 18 e i 25 anni si era iscritta alle liste rispetto al 2019, con appena 746mila elettori della Gen Z (contro gli 1,4 milioni della precedente tornata).
Ma piacciano o no, i meme hanno avuto un impatto.
Nonostante le critiche, la campagna social dei laburisti ha avuto una grande diffusione: 16 dei video pubblicati su TikTok dal partito hanno superato il milione di visualizzazioni. Di recente, il partito ha anche postato una parodia della canzone virale “looking for a man in finance” come sottofondo a un video un video del suo leader, Keir Starmer. La clip è stata visualizzata più di 600mila volte.
“All’inizio trovavo i meme fastidiosi, ma poi hanno iniziato a piacermi – racconta Finley Cooper, uno studente di 19 anni dell’area metropolitana di Manchester –. Conosco un gruppo di persone che sono piuttosto apatiche dal punto di vista politico, che però hanno ripostato i meme di TikTok dei Laburisti. È davvero un modo per iniziare un dibattito tra i giovani, allargare l’elettorato impegnato e creare una visione sinottica delle politiche più accessibile e coinvolgente (per quanto eccessivamente semplificata)“.
“La strategia del Labour è quella di convincere i giovani a votare, perché tutti i dati suggeriscono che se i giovani votano, votano in modo sproporzionato i laburisti“, afferma Jim Murphy, ex parlamentare laburista e attuale amministratore delegato della società di comunicazione Arden Strategies, secondo cui la campagna dei meme è più che altro finalizzata a far registrare al voto i giovani e portarli ai seggi. “Il Labour gode già di un sostegno schiacciante da parte dei giovani elettori – conferma Sam Jeffers, direttore esecutivo e cofondatore di Who Targets Me, un’organizzazione che svolge ricerche sulle campagne e sugli annunci elettorali –. Si tratta solo di capire se questi giovani elettori andranno a votare“.
Fonte : Wired