DAZN preoccupa la Serie A, tagli a giornalisti e talent: grossi dubbi sulla qualità del prodotto

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Il piano editoriale di DAZN, che punta a una riduzione dei costi e dell’organico redazionale, alimenta la preoccupazione delle società di Serie A. Quali sono questi timori e, soprattutto, sono fondati? Ecco cosa sta accadendo.

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Diletta Leotta, storico volto di Dazn.

DAZN sarà in grado di garantire ancora una qualità elevata e concorrenziale del prodotto giornalistico al netto della ristrutturazione interna per ridurre i costi di gestione? È il dubbio che serpeggia tra le società di Serie A che, secondo quanto appreso da Fanpage.it, sono preoccupate dalla prospettiva di un ridimensionamento editoriale e dell’offerta, alla luce del contratto in esclusiva sui diritti tv (assegnati alla piattaforma streaming per il quinquennio 2024-2029) e a fronte di un aumento dei costi che prosegue costante.

I tagli di DAZN tra giornalisti e talent

Quali sono queste perplessità? Nei giorni scorsi DAZN ha smentito le voci di una presunta crisi che avrebbe incentivato i vertici ad attuare il piano dei tagli sia nel comparto giornalistico sia in quello dei ‘talent’ (ovvero, i volti più noti che rientrano nel corredo accessorio di trasmissioni e approfondimenti tv). Le scelte aziendali si muoverebbero secondo un’opzione editoriale alternativa: concentrarsi in particolare sugli eventi live e chiudere con esperienze anche recenti, non strettamente legate alle partite (e non solo). Ma questa inversione di rotta interna ha fatto riflettere i club perché cade in un momento particolare: l’inizio del quinquennio del nuovo accordo per i diritti tv della Serie A.

Giorgia Rossi, conduttrice delle trasmissioni dell'OTT dedicate al calcio.

Giorgia Rossi, conduttrice delle trasmissioni dell’OTT dedicate al calcio.

Esiste davvero il rischio che la qualità dei contenuti proposti dall’OTT possa risentire di questi cambiamenti? Prima di rispondere sì serve capire cosa sta accadendo: la sforbiciata all’organico redazionale dovrebbe essere importante, si parla – stando a quanto riferito da fonti vicine all’azienda – di un dimezzamento da 30 a 15 giornalisti che dovrebbe diventare effettivo entro la metà del mese di luglio.

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Ci saranno ripercussioni sullo spessore dei contenuti relativi alla Serie A? L’interrogativo nasce da una valutazione fatta sulla carta che porta con sé considerazioni più articolate sulla premura dedicata ai servizi sul campionato. Per ogni giornata, secondo quanto appreso, solo 5 partite su 10 saranno seguite con l’impiego di bordocampisti in loco, mentre la parte restante dei match verrà coperta ricorrendo ai cosiddetti ‘delegati’. Chi sono? Una sorta di surrogato dei bordocampisti che faranno da tramite fra lo studio e i calciatori da intervistare.

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Le preoccupazioni della Serie A su DAZN

Le società di Serie A restano alla finestra a osservare ma l’aria che tira non piace, considerati alcuni fattori essenziali e fonte di allarme: presunto impoverimento del prodotto, nuovo aumento dei costi (nonostante l’introduzione del più economico pacchetto Goal Pass), perdita di molti talent passati ad altre realtà emittenti. È il caso, tanto per citare alcuni esempi, di Stefano Borghi diretto a Sky e Marco Cattaneo che a DAZN era giunto nel 2021 e adesso, oltre a collaborare con Prime Video per la Champions League, sarà su Eurosport in occasione delle Olimpiadi di Parigi del 2024.

C’è ancora un dettaglio che ha fatto drizzare le antenne alle società sugli aspetti economico-finanziari che riguardano l’azienda: DAZN avrebbe chiesto alla Lega Serie A di dilazionare il pagamento di 60 milioni previsti dall’accordo per i diritti tv. È la somma destinata al salvadanaio-paracadute per i club che retrocedono in Serie B. Soldi che non serviranno immediatamente, ma la richiesta di una spalmatura è bastata per sollevare le preoccupazioni dei presidenti per il prossimo quinquennio dei diritti tv di Serie A.

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Fonte : Fanpage