Telegram fa un ulteriore passo in avanti sul fronte “Stelle”, la valuta digitale in-app lanciata il mese scorso. Ora, secondo quanto annunciato da TechCrunch, la piattaforma sta ampliando i suoi casi d’uso alla fruizione dei contenuti a pagamento, permettendo così ai creator di pubblicare sui loro canali contenuti esclusivi, accessibili solo su acquisto – in Stelle, ovviamente -. Di conseguenza, Telegram concede ai creator proprietari di canali di raccogliere le Stelle e convertirle in Toncoin, la criptovaluta utilizzata dalla società sulla blockchain Open Network (TON), attraverso la piattaforma Fragment.
In alternativa, i creator possono scegliere di utilizzare le Stelle per acquistare annunci pubblicitari attraverso cui promuovere i propri canali con uno sconto del 30%, rimettendo così in circolo i loro guadagni. Insomma, tante agevolazioni per i proprietari dei canali, spinti da Telegram a utilizzare la valuta digitale in-app, in un modo o nell’altro. Ma questa non è la sola novità annunciata dalla piattaforma. Il nuovo aggiornamento, infatti, introduce anche alcune interessanti novità per le Mini App, le applicazioni di Telegram che possono essere seguite direttamente all’interno della piattaforma. Tra queste una barra dedicata alle mini app, che comparirà nella parte bassa della schermata, permettendo così agli utenti di tenerle attive mentre utilizzano le chat e di richiamarle rapidamente all’occorrenza.
Inoltre, come se non bastasse, Telegram ha deciso di puntare maggiormente sulle Storie, semplificandone la ricerca per gli utenti. Basterà toccare un hashtag o un tag di posizione per visualizzare tutte le Storie che contengono uno o l’altro elemento sulla piattaforma. Insomma, le novità rilasciate con l’aggiornamento della piattaforma sono tante. E questo non ci stupisce affatto, considerando che Telegram ha ben chiaro l’obiettivo di raggiungere un miliardo di utenti attivi e di monetizzare quanto più possibile le sue funzionalità. In questo senso, infatti, l’idea di lasciare che gli utenti scelgano se acquistare o meno i contenuti dei loro creator preferiti potrebbe aiutare non poco.
Fonte : Wired