“Sono bisex, gender fluid e femmina e quest’anno non vado al Pride”. Inizia così il video pubblicato su TikTok da Luiza Munteanu, uno dei volti del progetto divulgativo social ‘L’avvocato dell’Atomo’, in cui la 30enne spiega i motivi che quest’anno l’hanno spinta a disertare la manifestazione dell’orgoglio lgbtqia+. Immagini che il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha ripreso per attaccare la sinistra, facendole diventare “un baluardo della destra”, ha dichiarato a Today.it Luiza Munteanu. Ma andiamo per ordine.
“Il Pride è diventato terreno per manifestare anche altre istanze”
“Il Pride è diventato il palco di affermazione settaria di tutto ciò che si crede essere lotta politica della sinistra. Questo è estremamente problematico”, ha chiosato Luiza Munteanu sostenendo che in tanti come lei non si rispecchiano più nella manifestazione. Proprio per questo ha deciso di non partecipare all’ormai famosissima parata che si tiene ogni anno nelle principali città italiane. Corteo che “in teoria è una manifestazione per i diritti di chi ha orientamenti 0 identità di genere non conformi” ma che in pratica è diventato tutt’altro.
“Volevo andare al Pride di Milano o Torino ma quando ho letto i documenti politici ho trovato cose che non mi sono piaciute, come ad esempio il divieto di esporre bandiere atlantiste, quindi anche dell’Ucraina”, ha dichiarato Luiza a Today.it ricordando che si è lamentata anche l’Associazione Queer ebraica ‘Keshet Italia’ perché voleva far sventolare la bandiera arcobaleno con la Stella di David.
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“Ormai il Pride è diventato terreno per manifestare anche altre istanze. Partecipano, ad esempio femministe, anticapitalisti, ambientalisti, antiabortisti e tanti altri gruppi. Se fossero lì per difendere l’identità di genere e l’orientamento sessuale la cosa in sé non sarebbe male ma sono lì con cartelli e striscioni per sostenere le loro istanze”. In poche parole secondo la divulgatrice social il corteo “viene strumentalizzato da una certa sinistra, ma così si rischia di escludere direttamente e indirettamente molte persone. Chi non la pensa come il gruppo può partecipare al Pride ma rischia di avere problemi. Questo penalizza la partecipazione alla manifestazione, infatti mi sembra che l’affluenza non sia stata grandissima, almeno a Torino”.
Le conseguenze dell’intersezionalismo
Con questo video Luiza Munteanu ha voluto lanciare un appello agli intersezionalisti, ossia a coloro che tendono a sovrapporre diverse identità sociali per difendere quelle che possono essere le relative discriminazioni, oppressioni o dominazioni. “L’intersezionalismo nasce a sinistra ma non comprende la sinistra – spiega -. Il Pride ormai in Italia arriva a coincidere con l’intersezionalismo ma la conseguenza ultima è che se arrivi a sostenere minoranze via via sempre più piccole, come ad esempio un gay nero che è anche disabile e antiabortista, arrivi all’individuo, all’atomo, ed è difficile difendere l’individuo. Di conseguenza chi vuole venire al Pride potrebbe sentirsi escluso. Il problema è che per sentirsi parte del gruppo e sentirsi accettati non bisogna solo essere ma bisogna anche pensare come il gruppo”.
Secondo la divulgatrice in tanti si sono ritrovati “in quello che ho detto. Il Pride è sempre stato un movimento politico di sinistra ma oggi mischia talmente tante cose che non parla più primariamente di diritti lgbtqia+. Per questo motivo non mi sento più di andare a marciare con persone che vanno a manifestare anche per cose in cui non credo. Femministe che espongono cartelli con su scritto ‘Abbasso il patriarcato’, cosa c’entrano? Il Pride non è mai stato così fuori fuoco”.
“Salvini ha strumentalizzato il video”
Ma veniamo ora al caso Salvini e alla sua irrefrenabile voglia di condividere il video di Luiza per attaccare la sinistra. “Non condivido tutto quello che dici, ma apprezzo la tua idea di libertà e la tua battaglia contro ogni discriminazione e cancellazione di culture e identità che certa sinistra spaccia per difesa dei diritti”, ha scritto il vicepremier (vedi foto sopra). Non poteva mancare la replica di Luiza Munteanu. “Salvini non ha neanche ascoltato quello che ho detto nel video, ha solo letto superficialmente una critica alla sinistra – ha dichiarato la divulgatrice social a Today.it -. La cosa è molto più profonda. Ha strumentalizzato il video e lo ha fatto diventare un baluardo dei valori di destra”. E dire che lei lo aveva anche premesso, corredando al video alcune precisazioni per i commenti: “Per chi non ce la può fare a capire che una critica al Pride e alla sinistra non sono un elogio alle destre” (vedi foto sotto).
Luiza sostiene che c’è sempre una certa difficoltà a far passare messaggi complessi di questo tipo, tanto che “anche la sinistra mi ha criticato dicendo che sono di destra, invece di chiedersi in che cosa potrebbe aver sbagliato”. “Quindi, siamo di destra o di sinistra? – scrive su Instagram -. Fate vobis, tanto, finché stiamo sulle p**le a tutti, qualcosa di giusto lo stiamo facendo” (vedi foto sotto).
Fonte : Today