Nonostante l’arrivo della bella stagione, l’ultimo bollettino settimanale del ministero della Salute segnala un aumento del 25% dei contagi, che sono saliti sopra quota 2.600. Ma se l’impatto sugli ospedali “resta limitato e stabile”, gli epidemiologi invitano a non sottovalutare il Covid-19 e effettuare il richiamo vaccinale
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La circolazione del virus responsabile del Covid-19 è in leggero aumento in Italia. Nonostante l’arrivo della bella stagione, che dovrebbe fare da freno al virus, l’ultimo bollettino pubblicato sul sito del ministero della Salute (relativo alla settimana 20-26 giugno) segnala un “lieve aumento dei casi”. Ma se l’impatto sugli ospedali “resta limitato e stabile”, gli epidemiologi invitano a non sottovalutare il Covid-19, i cui numeri sono in crescita anche negli Stati Uniti, dove i Centers for Desease control (Cdc) hanno raccomandato il richiamo con i vaccini aggiornati a tutta la popolazione.
Covid-19: i numeri in Italia
Secondo l’ultimo bollettino di monitoraggio del ministero della Salute-Iss, nella settimana 20-26 giugno è stato registrato un aumento del 25% di contagi, che sono saliti sopra quota 2.600. L’indice di trasmissibilità Rt è a quota 1,15, leggermente sopra la soglia epidemica; mentre l’occupazione dei posti letto in area medica resta stabile a 1,2% (751 ricoverati), così come l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,3%. In particolare, l’incidenza più elevata è stata riportata nella regione Lazio (10 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Basilicata (0,2 casi per 100.000 abitanti). Quanto basta per non abbassare la guardia, anzi per “alzarla”, ha avvertito l’epidemiologo Cesare Cislaghi, sottolineando come la crescita dei casi sia pari al “20% in più ogni settimana negli ultimi due mesi”.
Possibile rialzo dei casi in autunno
Secondo l’esperto, se la situazione continuerà a crescere al ritmo attuale “arriveremo a inizio autunno, la stagione più a rischio, con dei numeri preoccupanti e si potrebbe assistere nuovamente ad un progressivo sviluppo della pandemia”. Quanto alle cause della crescita dei casi da Covid-19, ha spiegato, “i principali fattori sono la contagiosità del virus, la suscettibilità della popolazione e la promiscuità dei cittadini”. Cislaghi ha anche criticato le attuali politiche sanitarie, ritenendo che non si stia facendo abbastanza per evitare che la pandemia torni a diffondersi, a causa di “una politica sanitaria inerte che non se la sente di riproporre misure sgradite alla gente e neppure di insistere con una campagna vaccinale che trova sempre più opposizioni”.
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Vaccini: in Usa raccomandato il richiamo
Intanto, negli Stati Uniti gli Cdc hanno raccomandato a tutte le persone di età superiore ai 6 mesi di ricevere il vaccino Covid-19 aggiornato per il 2024-2025, per proteggersi dagli effetti potenzialmente gravi dell’infezione. Questa raccomandazione vale sia per chi è già stato vaccinato sia per chi non ha mai ricevuto un vaccino. “Ricevere un vaccino Covid-19 aggiornato 2024-2025 può ripristinare e migliorare la protezione contro le varianti del virus attualmente responsabili della maggior parte delle infezioni e dei ricoveri”, hanno riferito gli Cdc, ribadendo che la vaccinazione Covid-19 “riduce anche la possibilità di subire gli effetti del Long Covid, che può svilupparsi durante o dopo l’infezione acuta e avere una durata prolungata”.
Vaccini aggiornati in arrivo entro fine anno
È previsto, invece, entro fino anno l’arrivo dei vaccini aggiornati prodotti da Moderna, Novavax e Pfizer contro la variante JN.1, dominante con le sue “derivate” in diversi Paesi del mondo, Italia compresa, come confermato dal direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia. Anche nell’ultimo bollettino “la nuova variante JN.1 si conferma predominante, come osservato anche in altri Paesi, ma non è particolarmente patogenica tanto che l’impatto sugli ospedali è irrilevante”, ha riferito, per poi concludere: “Continueremo a seguire, come sempre con la massima attenzione l’andamento epidemiologico”.
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Fonte : Sky Tg24