Un bivio: Rishi Sunak vs Keir Starmer. Il 4 maggio i cittadini britannici si recheranno alle urne per elezioni parlamentari anticipate che potrebbero segnare una svolta epocale nel paese. Queste elezioni, indette dal primo ministro Rishi Sunak lo scorso 22 maggio, arrivano dopo 14 anni di governo conservatore. Ma i venti del cambiamento soffiano forte: tutti i sondaggi indicano una possibile vittoria storica per il Partito laburista, con una maggioranza che potrebbe essere senza precedenti. Al centro di questa potenziale rivoluzione politica c’è Keir Starmer, attuale leader dei laburisti, al comando dello schieramento di sinistra dalla primavera del 2020 quando è subentrato a Jeremy Corbyn, dopo la sconfitta elettorale contro Boris Johnson. Starmer ha conquistato la leadership con una netta maggioranza del 56% al primo scrutinio, superando le contendenti Nady e Long-Bailey.
La formazione
Nato a Londra il 2 settembre 1962, Starmer è figlio di una lavoratrice del settore sanitario e di un artigiano. Il suo nome è un omaggio a Keir Hardie, il fondatore del movimento laburista all’inizio del XX secolo. Cresciuto nel Surrey, un sobborgo londinese, ha frequentato la Reigate grammar school e poi ha studiato legge a Leeds e Oxford. Ottenuta la laurea, nel 1987, ha iniziato a lavorare come avvocato, specializzandosi in diritti umani.
Dopo aver guidato l’ufficio della pubblica accusa del Regno Unito fino al 2013, Starmer è entrato in Parlamento nel 2015, rappresentando la circoscrizione di Holborn and St Pancras. Durante il suo primo mandato, sotto la leadership di Jeremy Corbyn, è ministro-ombra per la Brexit, si occupava cioè di analizzare e criticare le politiche del governo riguardanti l’uscita dall’Unione europea. Nel 2014, Starmer viene nominato Knight Commander of the order of the bathe e tre anni dopo, viene ammesso al Consiglio privato di sua maestà, un gruppo di consiglieri di alto rango che forniscono consulenza alla monarchia, venendo ufficialmente riconosciuto con il titolo di sir.
La trasformazione del partito
Appena insediatosi alla guida dei laburisti, Starmer avvia una profonda ristrutturazione del partito. Questa manovra, da alcuni definita una vera e propria “pulizia interna”, suscita polemiche e accuse di epurazione. Il rinnovamento porta all’allontanamento di Jeremy Corbyn, ex leader del partito, insieme ad altri membri dell’ala considerata più radicale in politica e in economia. La motivazione ufficiale per queste espulsioni è legata a presunte tendenze antisemite, un tema particolarmente delicato nella politica britannica.
Ciò che distingue Starmer da molti suoi predecessori e contemporanei nel panorama politico del Regno Unito è la sua estrazione sociale. Figlio di un operaio e di un’infermiera, rappresenta una rarità ai vertici del potere britannico. Infatti, bisogna risalire all’epoca di Margaret Thatcher – i cui genitori gestivano un negozio – per trovare un leader di partito proveniente da un contesto non elitario. Secondo molti la sua ascesa potrebbe quindi essere vista come un segnale di cambiamento nella composizione sociale della classe dirigente britannica, offrendo una prospettiva diversa ai vertici del potere.
Le posizioni
Nonostante la sua posizione di rilievo, Starmer non è riuscito finora a suscitare grande entusiasmo tra gli elettori inglesi a causa della sua immagine pubblica, percepita come distaccata e poco carismatica. I sondaggi mostrano, infatti, che il sostegno al Partito Laburista è più forte dell’apprezzamento personale per il suo leader. Tuttavia, paradossalmente, questa apparente mancanza di carisma potrebbe rivelarsi un punto di forza. Dopo anni di leadership caratterizzate da personalità eccentriche e spesso controverse come Boris Johnson e Liz Truss, molti elettori sembrano apprezzare lo stile più sobrio e misurato di Starmer. La sua immagine di persona comune e pragmatica sta guadagnando consensi tra chi desidera un ritorno a una politica meno teatrale e più concreta.
Per quanto riguarda la spinosa questione Brexit, Starmer mantiene una posizione di equilibrio. Durante la campagna elettorale, ha ribadito l’intenzione di mantenere il Regno Unito al di fuori del mercato unico europeo, rispettando così l’esito del referendum. Al contempo, però, ha espresso la volontà di riallacciare rapporti più stretti con l’Unione europea. La sua proposta prevede una collaborazione mirata su temi specifici di interesse comune, come la gestione dei flussi migratori, le politiche ambientali e la mobilità lavorativa.
Vita privata
Starmer è sposato dal 2007 e padre di due figli, che ha deciso di educare secondo la tradizione ebraica della moglie, nonostante la sua fede laica. È vegetariano, appassionato tifoso dell’Arsenal e ha un passato come calciatore dilettante.
Fonte : Wired