Perché il passo indietro sul divieto alle auto a benzina è più vicino

Il Partito popolare europeo è determinato a spostare più in là la data per l’addio alle auto a benzina e diesel, prevista al momento per il 2035. Il partito uscito vincitore dalle elezioni europee, e che sarà quindi la principale forza della futura maggioranza a Strasburgo e Bruxelles, da una parte vuole riaffermare il proprio sostegno all’obiettivo Ue di ridurre i gas serra del 55% entro questo decennio rispetto ai livelli del 1990 e di raggiungere la neutralità climatica entro la metà del secolo, dall’altra vuole che l’Europa faccia di più per rendere meno costosa per imprese e famiglie la transizione.

La proposta dei popolari

Il gruppo popolare si è riunito a Cascais, in Portogallo, per una cinque giorni di dibattiti e studio nella quale è intenzionato a mettere a punto il suo programma per il quinquennio europeo. Tra le proposte c’è quello di trasformare il Green Deal in un “Green Growth Deal”, un Green Deal della crescita. “Sosteniamo gli obiettivi climatici, ma vogliamo raggiungerli con meno burocrazia e più apertura tecnologica”, ha dichiarato Peter Liese, deputato tedesco che coordina le questioni ambientali nel Ppe.

“Dobbiamo aiutare l’industria e mettere le persone in condizione di affrontare le normative”, ha aggiunto il parlamentare. Secondo alcune indiscrezioni di Bloomberg domani (giovedì 4 luglio) sarà approvato un nuovo documento programmatico che chiede, tra le altre cose, di spostare la data del divieto di vendita di nuove auto con motori inquinanti e un’eccezione per gli eFuel.

Difficile equilibrio per von der Leyen

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nominata dai leader Ue per un secondo mandato, è stata una sostenitrice del Green Deal, ma ha cambiato le sue posizioni già in campagna elettorale e ancora di più dopo la sconfitta delle forze ambientaliste alle elezioni del mese scorso. Adesso però per lei è un momento delicato, in quanto la maggioranza tra popolari, socialisti e liberali, non sembra sufficiente ad assicurarle la fiducia necessaria in Aula. Sulla carta von der Leyen ha 399 voti (la somma dei seggi di Ppe, S&D e liberali Renew) su 720. Il problema è che si temono tra i 20 e i 50 “franchi tiratori” e per questo la popolare tedesca ha chiesto (e ottenuto) un sostegno esterno dei Verdi. Che non sarebbero felicissimi di un cambiamento nelle politiche del Green Deal.

Ma la proposta potrebbe essere fatta più in là nel tempo, l’anno prossimo o anche tra due anni, per permettere alla futura Commissione di insediarsi con calma. Il Ppe sarebbe intenzionato a spingerà per una revisione che potrebbe salvare il motore a combustione. L’obiettivo sarebbe quello di incorporare completamente nella legge un impegno richiesto dalla Germania per lasciare spazio alle auto che funzionano esclusivamente con i cosiddetti eFuel dopo il 2035.

La deroga per l’eFuel

Gli eFuel, o elettrocarburanti, vengono creati grazie a un complicato processo chimico utilizzando l’elettricità per combinare le molecole di idrogeno dell’acqua con il carbonio della Co2, per creare un carburante liquido che funziona nei motori esistenti come quello normale. Per produrlo si utilizza la Co2 “catturata” nell’atmosfera o dalle fabbriche, e in questo modo questo carburante è considerato a emissioni “neutre”, nel senso che non crea nuove emissioni ma ‘ricicla’ quelle che sono state già prodotte.

La battaglia degli eFuel per salvare i produttori di auto

Gli emendamenti all’attuale legislazione potrebbero essere introdotti nell’ambito di una revisione del regolamento originariamente prevista per il 2026. “Credo che sia necessaria una modifica giuridica e sarebbe opportuno che la presidente della Commissione Ursula von der Leyen anticipasse la revisione e presentasse la proposta il prima possibile”, ha dichiarato Liese aggiungendo che “se si fa nel 2025 è ancora meglio”.

Fonte : Today