In un mondo in cui la disinformazione è all’ordine del giorno, la tecnologia ha accentuato la diffusione di notizie false attraverso i deepfake. Ossia immagini o video generati dall’AI, che replicano con grande fedeltà soggetti reali ma che vengono utilizzati da soggetti malintenzionati per ingannare gli utenti. Una questione incredibilmente delicata, soprattutto nell’anno in cui le elezioni coinvolgono metà della popolazione mondiale. Ma come fare, allora, a riconoscere se quello che state guardando sui social è un deepfake? Il Guardian ha stilato una guida con sette segni utili per riconoscerlo.
La bocca delle persone ha fattezze insolite
Se state guardando il video di un qualche personaggio politico sui social e avete il dubbio che si tratti di un contenuto generato dall’AI, vi suggeriamo di guardare con attenzione la bocca della persona che sta parlando perché potrebbe fornirvi la risposta che state cercando. Per quanto precisa, infatti, l’intelligenza artificiale non sembra essere tanto abile che riprodurre la zona della bocca alla perfezione. Se notate poche rughe sulla pelle, un mento troppo arrotondato o una pessima sincronizzazione tra la voce e le labbra, allora sì: siete di fronte a un deepfake.
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Parole sono pronunciate a caso
Un altro dei segnali evidenti che il contenuto che state guardando è stato generato dall’AI sono proprio le parole che vengono pronunciate. Spesso risultano essere del tutto casuali, perché probabilmente sono il risultato dell’uso di un tool text-to-audio utilizzato per trasformare un testo scritto in parlato. Ma non è tutto. Ci sono anche alcuni indizi nell’intonazione, che solitamente mantiene uno schema abbastanza monotono per tutto il tempo, proprio come fosse priva di emozioni umane.
La testa e il corpo sono sproporzionati
A marzo 2022 i social sono stati letteralmente invasi da un video che riproduceva il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, subito etichettato come un deepfake. Il motivo? La testa di Zelensky era decisamente sproporzionata rispetto al corpo: più grande, e anche di una tonalità di pelle visibilmente diversa. Anzi, per essere precisi, nel video il corpo del presidente era del tutto immobile dal collo in giù: un indizio importante per riconoscere i deepfake vecchia scuola.
I dettagli cambiano nel corso del contenuto
Il Guardian racconta che lo scorso maggio ha cominciato a circolare in rete un video che mostrava il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, giustificare gli attacchi militari ucraini sulla città russa di Belgorod. Un contenuto fake bello e buono, facilmente riconoscibile per un dettaglio ben evidente: la cravatta e la camicia di Miller cambiavano colore nelle diverse sequenze del video. Fate quindi attenzione ai dettagli, anche se minimi, perché potrebbero essere proprio quelli a svelarvi che state guardando un deepfake.
Le mani hanno qualche dito di troppo
Un grande classico dell’intelligenza artificiale generativa: le mani con troppe dita, o i corpi con troppe gambe.
Le sequenze di numeri e lettere non sono corrette
Uno dei punti deboli dell’AI generativa è la scrittura di una sequenza corretta di numeri e lettere. Se vi trovate di fronte a un video o a un’immagine che mostra sullo sfondo una scritta, vi suggeriamo di ingrandirla per assicurarvi che sia corretta. Nel caso in cui non lo fosse, è verosimile che stiate guardando un deepfake.
I video sono mal editati
Ovvio, ma mai scontato. Uno dei dettagli che vi aiuta a capire se state guardando un video o un’immagine generata dall’intelligenza artificiale è senza dubbio la qualità. Se notate che risulta bassa, il video a scatti o l’immagine visibilmente modificata, allora è molto probabile che il contenuto sia generato dall’AI. Fate estrema attenzione a quello che state guardando, quindi, perché potrebbe essere un segnale utile per riconoscere che siete di fronte a un deepfake.
Fonte : Wired