Elezioni in Francia, i risultati sono più complicati di quello che sembra

Il dato complessivo delle elezioni in Francia dice che alle urne del 30 giugno il Rassemblement National, forza di estrema destra alleata della Lega a Bruxelles e con forti legami con il presidente russo Vladimir Putin, ha ottenuto la maggioranza dei voti al primo turno delle legislative: il 29,25% contro il 27,99 dell’Union de la gauche, chiamato anche Fronte popolare, ovvero una coalizione dei partiti di sinistra. Questo dicono i dati, provvisori, resi noti dal ministro dell’Interno francese.

La mappa delle elezioni in Francia

Sebbene il distacco tra Rassemblement National (Rn) e la sinistra non sia così elevato (ma al voto del Rassemblement andrebbe aggiunto anche il 3,9% ottenuto dall’Union de l’extreme droit, coalizione tra il partito guidato da Joseph Bardella e i fuoriusciti dai Repubblicani guidati da Éric Ciotti), la mappa politica della Francia uscita dal primo turno delle legislative, qui sotto, non sembra lasciare molte speranze agli avversari del Rassemblement National.

I territori di colore grigio sono quelli in cui il Rn è in testa da solo, quelli in nero sono quelli nei quali è in vantaggio in coalizione con gli ex Repubblicani. Sono appena 147 le circoscrizioni nelle quali è in testa un candidato sostenuto dall’Union de la Gauche, solo 57 quelli in cui primeggia Ensemble!, la formazione del presidente Emmanuel Macron. Il filtro nella parte bassa della mappa (in alto a sinistra per chi leggesse da desk, ndr) consente di selezionare un singolo dipartimento e analizzare la situazione nelle relative circoscrizioni.

I seggi già assegnati

Nonostante il successo del Rn, però, i giochi sono ancora abbastanza aperti. Le elezioni legislative in Francia suddividono il territorio in 577 collegi, uno per ogni parlamentare da eleggere. Se al primo turno uno dei candidati riceve almeno il 50% più uno dei consensi (ed è andato a votare almeno il 25% degli aventi diritto) viene eletto. Diversamente, si va al ballottaggio, che può vedere un confronto tra due, tre o addirittura quattro candidati. Secondo il quotidiano Le Monde, domenica prossima assisteremo a 190 duelli, 306 triangolari e 5 quadrangolari. Al momento, infatti, sono solo 76 i seggi già assegnati, come si vede nel grafico sottostante.

Di questi, 37 sono andati al Rasseblement National, cui se ne aggiunge uno vinto insieme agli ex Repubblicani guidati da Ciotti. Il fronte popolare di sinistra ne ha vinti 32, 2 Ensemble! e uno i Repubblicani. L’obiettivo per la maggioranza all’interno dell’Assemblea è arrivare a 289.

I ballottaggi di domenica 7 luglio

Sono 501 i collegi nei quali domenica 7 luglio si tornerà a votare per eleggere i deputati dell’assemblea nazionale. Wired ha riassunto qui sotto la situazione dipartimento per dipartimento (il filtro in basso, o in alto a sinistra per chi leggesse da desk, consente di selezionare quello di interesse).

Nella serata di domenica 30 giugno, Ipsos stimava per il fronte formato da Rassemblement National e Unione de l’extreme droite un risultato compreso tra i 240 ed i 280 seggi, insufficienti per raggiungere la maggioranza assoluta. Mentre ne assegnava tra i 125 ed i 165 al Fronte popolare e tra i 70 e i 100 ad Ensemble!. Il quotidiano Le Figaro ne stimava invece tra i 240 ed i 270 per Rn, tra i 180 e i 200 per la sinistra unita e tra i 60 e i 90 per il partito del presidente Macron. Ago della bilancia potrebbero essere i conservatori dei Repubblicani, la cui parte filo Rn ha già lasciato il partito insieme all’ex presidente Ciotti. Ma tutto dipende da come andranno le cose domenica.

Sempre Le Figaro sottolinea come dei 190 duelli previsti domenica prossima, 67 vedranno scontrarsi un candidato del Rassemblement e uno dell’Unione de la Gauche. In altri 32, invece, sfideranno un esponente di Ensemble. Se queste forze, come si vocifera, dovessero allearsi in funzione anti Rn, buona parte di questi collegi potrebbero andare a questa alleanza. E lo stesso vale per i 244 collegi nei quali a sfidarsi saranno tre candidati dei primi tre partiti.

Tutto questo al netto del fatto che in politica non basta alleare due partiti per sommarne anche i voti, che peseranno anche le scelte dei Repubblicani, che si sono detti non interessati ad un’alleanza anti Rn, e che un altro fattore sarà l’affluenza, che questa domenica è stata particolarmente alta rispetto al recente passato. E non è tutto: se davvero Macron ha indetto le legislative subito dopo la sconfitta alle europee per obbligare il Rassemblement a ‘sporcarsi le mani’ con il governo del paese prima delle presidenziali del 2027 (storicamente è più facile ottenere consenso stando all’opposizione) potrebbe proprio essere l’inquilino dell’Eliseo a non volere questo fronte anti Rn. In ogni caso, a decidere domenica saranno gli elettori francesi.

Fonte : Wired