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L’intervista di Fanpage.it a Giulio Betti, Climatologo presso il Consorzio LaMMA (Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale) e l’Istituto di Bioeconomia del CNR di Firenze: “L’instabilità durerà fino al 3 luglio. Maltempo con fenomeni estremi al Nord è coerente col cambiamento climatico. In tutti questi eventi c’è qualcosa di anomalo”.
Intervista a Giulio Betti
Climatologo presso il Consorzio LaMMA (Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale) e l’Istituto di Bioeconomia del CNR di Firenze.
Immagine da Facebook (Parco Nazionale Gran Paradiso ).
Il maltempo che sta mettendo in ginocchio il Nord Italia, con fenomeni intensi ed estremi, continuerà anche nei prossimi giorni. “L’instabilità durerà fino al 3 luglio. In questa situazione, che perdura ormai da due mesi c’è qualcosa di anomalo che però è del tutto coerente col cambiamento climatico“.
A parlare è Giulio Betti, climatologo presso il Consorzio LaMMA (Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale) e l’Istituto di Bioeconomia del CNR di Firenze, che ha spiegato a Fanpage.it perché le piogge e i temporali che negli ultimi giorni si stanno verificando sul Nord Italia sono così forti, arrivando a provocare alluvioni e grandinate eccezionali, mentre al Sud impera la siccità, e cosa dovremmo aspettarci per i prossimi giorni.
Giulio Betti
Dott. Betti, come è possibile spiegare perché mentre al Nord il maltempo sta causando danni ingenti, il Sud deve far fronte alla siccità? Cosa sta succedendo?
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“Abbiamo osservato negli ultimi due mesi un susseguirsi di perturbazioni molto ravvicinate tra di loro che hanno interessato il Nord e in parte anche il Centro Italia, soprattutto la Toscana, con precipitazioni che in Val Padana ma anche sulle Alpi sono risultate eccezionalmente abbondanti a maggio con una frequenza inusuale di nubifragi e criticità a livello idrogeologico. In pratica, quasi ogni volta che abbiamo avuto una perturbazione negli ultimi due mesi ci sono stati forti disagi, o grandinate intense o alluvioni lampo o più strutturate come nel caso del Veneto o ancora inondazioni che hanno interessato per ultime la Valle d’Aosta e l’Alto Piemonte. C’è questa configurazione che continua a ripetersi in maniera ostinata negli ultimi due mesi con flusso di correnti atlantiche che scaricano ingenti quantitativi di pioggia sul Nord Italia in modo estremo. Ma non è normale che a ogni perturbazione si registrino nubifragi e alluvioni eccezionali. C’è sicuramente qualcosa di anomalo“.
A cosa è dovuta questa anomalia?
“L’anomalia deriva dal fatto che queste masse d’aria che arrivano in Italia sono estremamente cariche di vapore acqueo e quindi scaricano ingenti quantitativi d’acqua. Poi si scontrano con la massa d’aria completamente diversa che da settimane a fasi alterne interessa il Sud Italia. Quando si hanno zone di confine tra due diverse masse d’aria e soprattutto la situazione non si sblocca perché di fatto è così da due mesi, ecco che abbiamo due situazioni opposte: nubifragi con danni ingentissimi al Nord e una situazione di estrema siccità sulla Sicilia e su una parte del Sud peninsulare, nello specifico Puglia, Basilicata, Calabria Ionica insieme alla Sardegna Sud Orientale.
Questa situazione è figlia della stessa configurazione bloccata da due mesi di cui parlavamo prima: al flusso di correnti occidentali atlantiche fa da contraltare l’alta pressione circoscritta al Meridione che è alimentata da masse d’aria di matrice desertica che giustificano le continue intrusioni di polveri sahariane sulle nostre regioni. Il fatto che questa condizione perduri in questa maniera è del tutto coerente col cambiamento climatico. L’energia che viene sprigionata è eccezionale perché abbiamo un Oceano Atlantico molto più caldo della norma, così come il Mediterraneo, quindi va da sé che se in un sistema c’è un eccesso di vapore acqueo, laddove può condensare in piogge, lo fa in maniera estrema. Il Sud si trova dalla parte opposta”.
Cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi giorni?
“Tra oggi e giovedì arriveranno le piogge anche sulle regioni adriatiche, che pure soffrono di una non gravissima ma importante carenza idrica, dall’Abruzzo al Molise alla Puglia. Tra martedì e mercoledì sono attesi temporali ma anche questa perturbazione potrà portare localmente fenomeni molto forti. La situazione di instabilità durerà almeno fino al 3 luglio“.
Con che frequenza dobbiamo aspettarci eventi estremi come quelli che si stanno registrando nelle ultime ore?
“La frequenza in termini numerico-statistici è impossibile da stabilire, anche perché stiamo parlando di eventi molto locali anche se forti, quindi non possiamo dire da qui a 40 anni quale potrebbe essere la loro frequenza. Ma fenomeni così forti e ravvicinati nel tempo sono più o meno in linea con le proiezioni dell’APCC: gli ultimi due o tre anni sono abbastanza emblematici di quella che è la tendenza ad avere lunghi periodi con forte siccità, anche al Nord, seguita da precipitazioni che creano disagi a livello idrogeologico. Ci può stare una alluvione dopo lunghi periodi siccitosi ma la frequenza con cui abbiamo assistito a questi fenomeni negli ultimi due mesi è abbastanza anomala. Questo perché l’aumento della temperature comporta un aumento dell’evaporazione, la massa d’aria più calda può contenere più vapore acqueo e laddove ci sono le condizioni affinché questo vapore condensi allora le precipitazioni possono essere più intense rispetto a quanto non siano state 30 anni. Tutto dipende da un eccesso di calore e umidità”.
Fonte : Fanpage