Politica e servizi segreti sono come il diavolo e l’acqua santa: non dovrebbero mai avvicinarsi. Così, telefonando a Jacopo Berti, 41 anni, già leader dei 5Stelle in Veneto e candidato alla presidenza contro il leghista Luca Zaia, ci si aspettava di ascoltare il trionfo della trasparenza. Soprattutto perché Berti, come probiviro del movimento di Beppe Grillo, è stato anche l’autorevole censore nel tribunale interno che ha espulso dal partito decine di parlamentari con le accuse più svariate. Invece ci ha accolti un silenzio degno di Bond, James Bond. E proprio per la sua bocca cucita, non abbiamo potuto accertare se fosse ispirato dalla scienza dell’intelligence o da altre ragioni più terra terra. Ma ecco le nostre domande. E le risposte di Jacopo Berti.
Buongiorno dottor Berti, stiamo lavorando su una serie di appalti dello Stato che riguardano agenzie private di intelligence economica. Vorrei farle alcune domande in merito alla sua partecipazione societaria a Milano in Recon srl, con Francesco Brancato e, attraverso Recon, della sua partecipazione nella società Globintech con l’ex capo della Cia in Italia, Robert Gorelick, e l’ex direttore dei servizi segreti italiani (Aise), Alberto Manenti.
Come sono nati questi rapporti?
“Non rilascio interviste sul tema”.
Perché, scusi?
“Perché no”.
Vorremmo scrivere e sentire le persone di cui scriviamo.
“Va bene, buona giornata”.
E sulla società dell’Università di Padova Rozes srl, le posso chiedere il tipo di attività che fate?
“Buona giornata”.
Avremmo voluto poi domandare a Jacopo Berti se intratteneva questi rapporti con il generale Gorelick, l’ex direttore dell’Aise italiana e Francesco Brancato anche durante la sua brillante carriera di leader regionale e di censore dei costumi parlamentari dei 5Stelle, o se i contatti con il mondo dell’intelligence sono arrivati dopo. Ma non è stato possibile. Così non ci resta che consultare la banca dati pubblica delle Camere di commercio e raccontarvi tutta la storia. Partendo però dalla fine: dal momento in cui Jacopo Berti diventa il custode e l’amministratore di uno dei gioielli tecnologici più preziosi dell’Università di Padova.
Il gioiello digitale dell’Università di Padova
Il gioiello è una start-up innovativa di successo dal nome Rozes. Ha sede in via Tiepolo 67, sempre a Padova ed è stata costituita a fine 2019 da Berti che, in parallelo alla sua attività di politico e poi di inquisitore parlamentare, secondo le dichiarazioni depositate diventa amministratore unico. Oggi lo affiancano altri soci di prestigio: il prorettore dell’Università, Antonio Parbonetti, tre professori di economia e una società di Verona specializzata in intelligenza artificiale. La forza della start-up è infatti avere brevettato con l’Università di Padova un algoritmo in grado di analizzare bilanci e documenti economici di un’impresa e scoprire eventuali infiltrazioni mafiose o attività di riciclaggio. Uno strumento di intelligence unico al mondo, sostengono gli sviluppatori, inventato per contrastare i crimini finanziari con la velocità di calcolo dei computer.
Forse proprio per questo il 22 novembre 2022 il 5 per cento delle quote della start-up di Berti viene comprato da una società di intelligence economica che sembra uscita da un film di spionaggio. Si chiama Globintech srl e tra i suoi soci si incontra nuovamente l’ex leader dei 5Stelle veneti. Serve però un po’ di pazienza per ricostruire ciò che Jacopo Berti ha preferito non raccontare nella nostra telefonata.
Così siamo risaliti al candidato 5Stelle
Il presidente del consiglio di amministrazione e proprietario del 33,3 per cento di Globintech è infatti l’ex capo della Cia in Italia, Robert Gorelick, 70 anni. Il generale arrivò a Roma in piena carriera nel 2003 per cercare di raffreddare le conseguenze dell’inchiesta della Procura milanese sul rapimento dell’imam Abu Omar, messo a segno dagli 007 americani con il supporto dei colleghi italiani. Oggi, così dice lui nelle interviste, si gode la pensione in Italia. Secondo socio, sempre con il 33,3 per cento, e consigliere di amministrazione, è Alberto Manenti, 72 anni, capo dei servizi segreti italiani durante i governi di Matteo Renzi e Paolo Gentiloni.
Terzo comproprietario di questa Globintech è un’altra società di intelligence economica, Recon srl. E qui i soci proprietari sono due: Francesco Brancato, 55 anni, titolare di una tabaccheria a Palmi in Calabria e, ancora lui, Jacopo Berti, che dall’inizio del 2024 ricopre il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato. Globintech e Recon hanno sede nello stesso ufficio a Milano, in piazzetta Umberto Giordano. Come ad ammettere che sono un po’ la stessa cosa: entrambe si occupano infatti di intelligence economica e finanziaria.
La questione ora andrebbe posta a Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova: “Il rappresentante di una start-up universitaria può rifiutarsi di rispondere a domande di interesse pubblico? Perché non rivelare la presenza dell’ex capo della Cia e dell’ex direttore dei servizi segreti italiani nella società che sostiene con successo il progetto?”. Ma andiamo oltre. Perché qualcuno finalmente parla.
La rete che unisce Gorelick e Manenti
Gorelick (foto sotto), Manenti, Brancato e Berti per la loro Globintech hanno scelto un giovane laureato che spera di diventare famoso. Proprio così: Samuel Campanella, 28 anni, ha un curriculum di produttore associato e, chissà, forse un avvenire nel mondo del cinema. Dal 2023 è l’amministratore delegato della Globintech che riunisce l’ex capo della Cia, il collega dei servizi italiani, il tabaccaio di Palmi e l’ex leader veneto dei 5Stelle, al quale a inizio 2024 Campanella ha inoltre ceduto il posto di amministratore in Recon srl, l’altra società di intelligence privata. Insieme, Globintech, Recon e Rozes hanno superato, secondo quanto dichiarato alle Camere di commercio, i tre milioni di ricavi.
“Io sto uscendo adesso dalla società in quanto amministratore”, rivela Samuel Campanella al telefono. È possibile parlare con Francesco Brancato? “Devo sentirlo e chiedo se posso lasciarle il numero”. Un altro vostro socio è il generale Robert Gorelick: lei ha un recapito dove contattarlo? “Robert devo sentire se posso avere anche questo contatto. Essendo che sto uscendo dalla società sono un po’ più fuori dalle dinamiche”. Lei è stato anche amministratore di Recon, come nasce questa collaborazione? “Recon nasce per un desiderio del dottor Brancato di aprire una società che facesse servizi di business-intelligence”. E lei è un esperto del settore? “La mia prima esperienza nasce proprio con il dottor Brancato. All’epoca avevo 25 anni. Stavo facendo un master in politica internazionale. Lo conoscevo, lui mi aveva parlato di questa sua nuova iniziativa”. Immagino che la sua principale attività non sia la tabaccheria di Palmi. “No – risponde Samuel Campanella – assolutamente no. Però non saprei dirle”.
“Il tabaccaio in servizio al ministero dell’Interno”
E Recon come incontra l’ex capo della Cia e l’ex direttore dei servizi italiani? “Perché il dottor Gorelick e il dottor Manenti sono soci della Globintech come Recon. Le ultime novità erano relative al fatto che vi erano questi nuovi soci”. È il dottor Brancato che aveva questi contatti? “Sì, credo di sì. Io essendo amministratore inizialmente della Recon seguivo i lavori di una start-up e poi sinceramente quello che faceva il dottor Bramcato erano suoi rapporti personali. Non so lui come sia entrato in contatto con queste due personalità”. Ma il dottor Brancato è un commercialista, un ex dipendente delle forze dell’ordine, oppure…? “Guardi, io non ho mai visto il curriculum del dottor Brancato. Essendo una figura che conosco da tempo, so che ha fatto esperienza nel ministero dell’Interno. Le nostre strade si sono incontrate in Inghilterra a Manchester, durante il master in università. Ma lui non c’entrava con il percorso accademico”. Ha mai conosciuto Robert Gorelick e Alberto Manenti? “Sì, li ho incontrati. A volte venivano negli uffici della Recon a Milano”. Che è sempre la società di cui l’ex leader 5Stelle è oggi amministratore delegato e presidente del consiglio d’amministrazione. Il tabaccaio di Palmi comunque, nonostante la promessa, non richiamerà.
L’ex capo Cia e il tabaccaio: la strana coppia che “spiava” le aziende – di Fabrizio Gatti
Globintech, per tutto il 2023, è stata anche un fornitore di servizi di intelligence economica per la Cassa depositi e prestiti, il braccio operativo del ministero dell’Economia. Giovedì 27 giugno, dopo l’uscita dell’inchiesta di Today.it sull’ex capo della Cia e il tabaccaio di Palmi vincitori della gara di Cdp per 840 mila euro, l’assemblea degli azionisti ha deciso di rinviare di qualche giorno le nomine per il rinnovo dei vertici della società. Tornando all’allora leader veneto dei 5Stelle, un giorno Jacopo Berti rispose così a chi gli faceva notare che le troppe espulsioni dal suo partito mettevano a rischio gli equilibri del governo Pd-5Stelle in Senato: “Gli impegni presi con gli elettori vengono prima”. Oggi invece chiude la telefonata alla terza domanda. Senza rispondere. Click. Chissà che questa non sia la sua intervista più breve.
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Fonte : Today