The Acolyte, i fan a cui non è piaciuta non sono per forza omofobi

All’inizio della settimana scorsa sono stata risucchiata in un buco nero su YouTube. A quanto pare i fan di Star Wars stavano sommergendo di recensioni negative The Acolyte su Rotten Tomatoes. Travolta dalla curiosità sull’ultimo caso di review bombing, per prima cosa mi sono messa a guardare un video di un tizio che sosteneva che la presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy ce l’avesse con gli appassionati della saga e che la casa di produzione avesse “iniziato ad attaccare i fan prima ancora che la serie uscisse; questo per dirvi che sapevano di avere tra le mani un mucchio di spazzatura“.

La ragione principale per cui questo show è una tale debacle è che non sembra Star Wars […]. I fan come me, i fan di lunga data come noi, non si bevono questa schifezza. È spazzatura, e dobbiamo farglielo notare”, ha commentato un secondo utente. Un altro ancora spiegava che “le cose di cui i fan si lamentano sono proprio i moralismi su cui l’establishment hollywoodiano ha investito così tanto da non poter accettare che il pubblico non risponda positivamente”.

Ricapitoliamo quello che è successo. The Acolyte è uscita su Disney+ il 5 giugno. Il punteggio della critica su Rotten Tomatoes si è inizialmente attestato intorno all’80%: non proprio Certified Fresh (la valutazione più alta assegnata a un film o una serie sul sito) ma comunque un risultato notevole. Nelle settimane successive, il punteggio del pubblico è però crollato fino ad arrivare all’attuale 14%, generando le ricostruzioni secondo cui la serie sarebbe stata vittime di recensioni negative lasciate in malafede. E dal momento che in alcuni casi l’ondata di punteggi negativi è stata collegata al cast multi-etnico e alle tematiche lgbtq+ dello show – o meglio, alle “streghe spaziali lesbiche” – è iniziata a circolare l’ipotesi che le recensioni negative provenissero da angoli omofobi, razzisti o misogini del fandom.

Recentemente The Hollywood Reporter ha chiesto alla showrunner di The Acolyte Leslye Headland di esprimersi sule reazioni allo show. Pur precisando di non credere che la serie fosse “queer con la Q maiuscola“, Headland ha definito scoraggiante “che la gente possa pensare che se qualcosa è gay sarebbe un male […]. Mi rattrista il fatto che un gruppo di persone su internet voglia in qualche modo smantellare quella che considero la più importante opera d’arte che io abbia mai realizzato“.

Fonte : Wired