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Edoardo Pierantozzi 25 anni, e suo nonno Romeo, 76, da qualche tempo, quasi per caso, sono diventati compagni di viaggio inseparabili. “A dicembre abbiamo proposto anche agli altri membri della famiglia di venire con noi a fare un safari in Africa ma nessuno poteva partire – ha detto il ragazzo a Fanpage.it – Quindi, ci siamo detti: ‘Sai che c’è? Ma partiamo io e te!’. Insieme abbiamo fatto esperienze indimenticabili”.
Edoardo e suo nonno Romeo (foto IG)
Edoardo Pierantozzi ha 25 anni, suo nonno Romeo 76 e da qualche tempo, quasi per caso, sono diventati compagni di viaggio inseparabili. Insieme hanno visitato Paesi esotici, lontanissimi, e le loro avventure sono state documentate sui social di Edoardo. I suoi video hanno raggiunto migliaia di visualizzazioni.
“Sono sempre stato un grandissimo appassionato di viaggi, specialmente dell’esplorazione di posti particolari, non turistici. Questa passione me l’ha trasmessa proprio mio nonno, che mi ha sempre portato con lui a fare queste esperienze, insieme al resto della famiglia”, ha spiegato Edoardo a Fanpage.it.
“Lo scorso dicembre ci siamo accorti che era passato un po’ di tempo dall’ultima volta in cui mio nonno era partito con mia nonna. L’ultimo viaggio che avevano fatto insieme, prima del Covid, era stato a Zanzibar”, prosegue il 25enne.
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Edoardo e nonno Romeo (foto IG: @eddyverso__)
Così Edoardo e suo nonno si sono ricordati di essersi fatti tempo prima una promessa, quella di fare insieme un safari in Africa. “A dicembre abbiamo provato a sentire anche gli altri membri della famiglia ma, per un motivo o per un altro, nessuno riusciva a organizzarsi e venire con noi. Quindi ci siamo detti: ‘Sai che c’è? Ma partiamo io e te!‘. Abbiamo sempre avuto un bel rapporto, abitiamo a pochi metri di distanza, ma non avevamo mai condiviso così tanto tempo insieme, quindi fare un viaggio del genere era un po’ un’incognita”.
Un’incognita che alla fine ha rivelato un’inaspettata e bellissima complicità, come racconta ancora il ragazzo: “Durante il viaggio in Tanzania abbiamo scoperto un rapporto incredibile, il nostro legame si è rafforzato tantissimo e ci siamo accorti che viaggiare insieme ci piace moltissimo perché ci lasciamo i nostri spazi. Io poi organizzo tutto il viaggio alla perfezione, dall’inizio alla fine, tutto da solo, non ci appoggiamo ad agenzie o simili. A me poi piace viaggiare in modo sostenibile e contattare i locali per organizzare direttamente con loro”.
La prima meta è stata quindi la Tanzania, dove nonno e nipote hanno fatto il tanto desiderato safari e hanno anche visitato Zanzibar. Quando chiediamo a Edoardo se organizzi i viaggi con delle attenzioni particolari, lui ride e risponde: “Ma no, nessuna strategia! Mio nonno è fortissimo. Io ho viaggiato con altri ragazzi della mia età e spesso sono più svogliati e affaticati di lui. Se c’è da svegliarsi alle 5, lui si sveglia e si adatta a tutto. Sia in Tanzania che in India siamo andati a mangiare street food in posti assurdi, e lui si è divertito anche a rischiare”.
Edoardo e nonno Romeo (foto IG: @eddyverso__)
Il secondo viaggio, infatti, i due hanno deciso di farlo proprio in India e in Nepal. “Mio nonno ha un planisfero nel suo ufficio su cui ha tracciato delle linee che partono da Roma (dove vivono i due, ndr) fino a tutti i posti che ha visitato e ogni volta lo aggiorna. – racconta Edoardo quando gli chiediamo come lui e il nonno scelgono la prossima meta – Noi lo guardiamo e cominciamo a sognare, a fantasticare ma anche a documentarci. Studiamo molto prima di ogni viaggio“.
“Quando siamo andati in India, non dovevamo visitare anche il Nepal. È stato mio nonno che, quando ha visto che nell’itinerario avevo messo Varanasi, mi ha detto: ‘Guarda che è vicinissimo a Katmandu, perché non ci andiamo?’. – spiega Edoardo – Quindi, siamo stati anche in Nepal e l’orgoglio più grande che ho è stato quello di fargli vedere il monte Everest, la montagna più alta del mondo”.
“Abbiamo preso un aereo che parte da Katmandu, fa vedere tutta l’Himalaya, arriva all’Everest, fa due giri per farlo vedere bene e poi torna indietro. Sul suo profilo Instagram, nonno ha scritto una cosa bellissima sotto la foto della giornata in cui abbiamo fatto questa esperienza: ‘Mio nipote mi ha ridato 25 anni di vita’. Il fatto di aver visitato tutti questi porti trattandolo come un mio amico, l’ha fatto davvero rinascere e tornare indietro nel tempo e questa cosa mi riempie il cuore“.
“Mio nonno è stato in Brasile, in Argentina, in Thailandia, in Laos, alle Seychelles, in Africa è stato cinque volte, l’Europa l’ha girata un po’ tutta. È molto abituato a viaggiare, però io lo spremo molto, lo tratto come se fosse un mio coetaneo”, ci tiene a precisare Edoardo.
Il ragazzo ci racconta anche alcuni dei momenti più belli vissuti con suo nonno. “In Tanzania abbiamo fatto un’esperienza stupenda. Eravamo sul fuoristrada per arrivare al nostro lodge, in due ore di macchina non avevamo visto nessun animale perché ci avevano raccontato che, dato il periodo e date le piogge, non avremmo trovato animali. E durante il safari, fino a quel momento, non avevamo visto nessun elefante”.
“Dopo due ore, eravamo quasi arrivati all’alloggio, e ci siamo trovati davanti un branco di quasi 50 elefanti, dal più piccolo al più grande, hanno circondato la jeep. – prosegue – Eravamo solo noi, al tramonto, con tutti questi elefanti che giocavano con noi, ci spruzzavano l’acqua addosso. È stato qualcosa di assurdo, bellissimo”.
“Per quanto riguarda l’India, invece, l’esperienza che ci ha fatto riflettere di più è stata la visita a Varanasi, la città sacra dove ogni hindu deve concludere il proprio ciclo della reincarnazione. Lì si usa bruciare i corpi dei morti davanti al fiume Gange, davanti a tutti, su delle grandi pire funerarie dove vengono bruciati circa 300 corpi al giorno. Le ceneri poi vengono gettate nel fiume”,
“Le persone si fanno il bagno e bevono le acque del Gange e intorno al fiume si crea un’atmosfera che non so descrivere. Quando siamo arrivati, mi è preso un colpo, ma stando lì si crea un’atmosfera serena, di pace e convivenza con la morte. Averla davanti ti dà consapevolezza del fatto che sei vivo. È un posto che ci è rimasto dentro, inspiegabile, che esce fuori da ogni schema sociale. Ci diciamo spesso: ‘Mi sa che mi sono dimenticato qualcosa a Varanasi, ci devo tornare'”.
E il resto della famiglia come l’ha presa? “All’inizio hanno sottovalutato la cosa, ci hanno detto: ‘Vabbè, andate, che bella cosa‘, ora invece sono un po’ invidiosi del nostro rapporto. Ma ormai si è fatta la coppia e stiamo organizzando insieme il prossimo viaggio. Stiamo valutando, potremmo tornare di nuovo in Asia e in Africa”.
Edoardo e nonno Romeo (Foto IG: @eddyverso__)
“Quando i nonni non ci sono più, si dice sempre: ‘Quanto mi sarebbe piaciuto passare il tempo con lui, quanto mi sarebbe piaciuto fare questo e quell’altro’. Poi nella vita ovviamente non è possibile fare tutte le cose che si sogna di fare, bisogna rimandarle per altri impegni. – spiega ancora Edoardo – Ma è bellissimo sapere di essere riuscito a realizzare questi sogni con lui, di aver condiviso questi momenti con mio nonno, che so che non torneranno e che mi porterò sempre nel cuore”.
“Ovvio che per fare un’esperienza come la nostra servono una buona disponibilità economica e le possibilità fisiche del nonno. Però non c’è bisogno di arrivare in India, anche in Italia abbiamo posti bellissimi. O si può anche cercare di condividere con il nonno o la nonna qualche occasione in più, per avere consapevolezza e apprezzare anche i piccoli momenti condivisi con quelle persone che, purtroppo, non ci saranno per sempre”.
Fonte : Fanpage