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“Il criterio è quello di indagare tutte le persone che avevano un ruolo nella vigilanza dei ragazzi” ha spiegato la procura di Siracusa che indaga sulla tragica morte del bimbo caduto nel pozzo a Palazzolo Acreide. Tra gli indagati anche la donna che ha cercato di soccorrere il piccolo.
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Sono saliti a nove gli indagati dell’inchiesta sulla tragica morte del bambino di 10 anni di Palazzolo Acreide caduto in un pozzo artesiano giovedì scorso mentre partecipava a un campo scuola nelle campagne del comune in provincia di Siracusa. Si tratta di 8 volontari della cooperativa sociale che si occupa di bambini disabili e che aveva organizzato il campo estivo e del proprietario del terreno in cui si è consumata la tragedia e in cui c’è il pozzo in cui è precipitato il minore.
L’ipotesi di reato avanzata dalla Procura di Siracusa è quella di omicidio colposo ma l’inchiesta si basa principalmente sull’accertare se vi fossero tutte le condizioni di sicurezza per il campo estivo e per evitare una simile tragedia. In particolare si cerca di stabilire se il luogo fosse idoneo all’attività prevista, se il pozzo fosse stato messo in sicurezza e se i volontari presenti e quelli che gestiscono la cooperativa avessero messo in atto tutte le precauzioni del caso.
Gli indagati sono iscritti nel fascicolo come atto dovuto per procedere ad accertamenti irripetibili e quindi per consentire loro di nominare un consulente che possa partecipare agli esami necessari come l’autopsia che è slittata alla prossima settimana. La Procura sta esaminando i vari ruoli che ognuno dei presenti aveva in quella giornata, tra addetti solo ai disabili e altri all’organizzazione dell’evento. “Non abbiamo completato gli accertamenti e il numero non è completo. Il criterio è quello di indagare tutte le persone che avevano un ruolo nella vigilanza dei ragazzi normodotati” ha spiegato procura di Siracusa.
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Tra gli indagati anche la donna che ha cercato di soccorrere il piccolo calandosi giù nel pozzo. Si tratta di una educatrice della stessa onlus che è stata poi soccorsa ed estratta dai pompieri. “L’avevo quasi raggiunto, ma non è servito a nulla” avrebbe raccontato al sindaco la donna, ancora sotto shock per l’accaduto.
La stessa Procura ha già svolto un sopralluogo nell’azienda agricola in contrada Falabia dove si è consumato il dramma. Secondo una prima ricostruzione, il pozzo era coperto ma il coperchio avrebbe ceduto sotto il peso del piccolo che pare vi stesse saltando sopra. In quel momento pare che tutto stessero per tornare verso il pullman perché l’escursione nella fattoria era terminata. I volontari avevano dato indicazioni ai piccoli di avviarsi e salire a bordo ma proprio in quel momento si è consumata la tragedia mortale.
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Fonte : Fanpage