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Altre due navi Ong attraccano al porto assegnato dalle autorità italiane: la Life Support di Emergency e la Humanity 1 di Sos Humanity, giunte rispettivamente ai porti di Livorno e Catania. All’hotspt di Lampedusa al momento di registrano 280 migranti.
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Foto della Humanity 1
Si è conclusa questa mattina la missione della nave Life Support di Emergency. Lo sbarco delle 47 persone che erano a bordo è avvenuto nel porto di Livorno.
Il salvataggio dei migranti, ricorda una nota, era avvenuto mercoledì 26 giugno in acque internazionali, nella zona Sar libica. Le 47 persone sbarcate oggi a Livorno provengono da Nigeria, Etiopia, Ghana, Libia, Eritrea, Bangladesh, Sud Sudan e Sudan.
Tra le persone soccorse, anche tre donne e cinque minori non accompagnati. Questa è stata la quarta volta che alla nave Life Support viene assegnato il porto di Livorno per lo sbarco da quando ha iniziato le sue missioni in mare nel dicembre 2022.
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“Dopo tre giorni e mezzo di navigazione siamo arrivati nel porto di Livorno dove sono appena terminate le operazioni di sbarco grazie alla piena collaborazione con le autorità locali – commenta Carlo Maisano, capomissione della Life Support di Emergency -. Adesso ricominciamo a preparare la nave per una nuova missione nel Mediterraneo centrale dove la Life Support continuerà a svolgere le sue attività di ricerca e soccorso per salvare vite e portare le persone in un Paese sicuro”. La barca in difficoltà era partita dalla città libica di Zwara ed è stata avvistata dal ponte di comando della Life Support in seguito a una segnalazione da parte dell’aereo di Frontex Sparrow 4.
Nave Humanity 1 è arrivata al porto di Catania
La nave Humanity 1, dell’ong Sos Humanity, è arrivata invece poco prima delle 16 al porto di Catania, porto assegnato dalle autorità, con 186 persone a bordo e un corpo senza vita. I migranti, come riferito dalla stessa organizzazione umanitaria sui social, sono rimasti in mare per 5 giorni dopo essere salpati dalla Libia su un peschereccio inadatto alla navigazione, sovraffollato e senza giubbotti di salvataggio. Nelle prime ore del mattino sono stati salvati dalla Guardia Costiera italiana e portati su Humanity 1.
Dopo una scorta per 30 miglia circa, gli assetti della Capitaneria di porto hanno preceduto all’evacuazione dal motopesca e al trasbordo sulla nave della ong tedesca Sos Humanity. Le operazioni Sar, racconta il giornalista di Radio Radicale, Sergio Scandura, sono andate avanti per tutta la notte fino all’alba, a 30 miglia est-sud-est da Siracusa. Guardia costiera e una nave militare hanno quindi coinvolto la nave ong nelle operazioni di soccorso.
Come riferisce la stessa Ong sui social in una nota, i sopravvissuti sono stati consegnati all’equipaggio della nave di soccorso dalla Guardia Costiera italiana. Ieri pomeriggio l’equipaggio della Humanity1 aveva ricevuto una richiesta di soccorso e si era offerto di intervenire, mentre il peschereccio si trovava ancora nella zona di ricerca e salvataggio maltese (zona SAR). “Tuttavia, l’MRCC maltese ha ignorato le nostre richieste e si è rifiutato di coordinarsi”, ha raccontato il team di Humanity 1.
Tra le persone soccorse ci sono 2 donne e 20 minori, di cui 4 bambini piccoli e 14 non accompagnati. Secondo l’equipaggio della Humanity 1, almeno 4 sopravvissuti necessitano di cure mediche e almeno 2 dovranno essere trasportate d’urgenza in ospedale, una volta sbarcate. La persona recuperata senza vita sarebbe deceduta dopo la mezzanotte di oggi, secondo i racconti dei sopravvissuti.
Le persone, come riferisce l’ong, hanno inoltre raccontato di essere fuggite da Tobruk, nella Libia orientale, cinque giorni fa. L’equipaggio di Humanity 1 aveva ricevuto il primo Sos 16 ore prima delle operazioni di trasbordo, quando, l’imbarcazione in pericolo si trovava ancora nella zona Sar maltese. Dopo una prima chiamata da parte dell’equipaggio, per chiedere di coordinare i soccorsi, le autorità maltesi avrebbero riattaccato e non avrebbero più risposto, stando a quanto denuncia l’ong.
Foto del peschereccio soccorso da Humanity 1
A quel punto, si legge ancora nella nota dell’organizzazione, la Guardia Costiera italiana ha assunto il coordinamento dell’evento di emergenza e ha ordinato alla Humanity 1 di raggiungere il peschereccio per una prima valutazione. Una volta sul posto, Humanity 1 doveva mantenersi a distanza. Sul posto sono quindi intervenute due motovedette della Guardia Costiera e una nave militare italiana. Infine, il salvataggio da parte della Guardia Costiera italiana sarebbe avvenuto intorno alle 5:30 del mattino, per poi realizzare il trasbordo sulla Humanity 1, come riferisce l’ong.
A Lampedusa un migrante è caduto in mare ed è annegato
Ieri 47 migranti, compresi due minorenni e cinque donne, una delle quali incinta, che viaggiavano su un gommone, sono stati soccorsi da una motovedetta della guardia di finanza e fatti sbarcare a Lampedusa. Molte persone del gruppo, originarie di Camerun, Costa d’Avorio, Ghana, Guinea, Mali, Nigeria e Pakistan, hanno detto che un ivoriano è caduto in acqua durante la notte e che il loro gommone è tornato indietro per recuperarlo, ma dell’uomo non si è saputo più nulla. Il migrante non indossava il giubbotto di salvataggio e non sapeva nuotare
Secondo i racconti, l’uomo sarebbe caduto in acqua e annegato perché si sarebbe addormentato mentre era sul ciglio del gommone. A ricostruire cosa è accaduto sono stati i poliziotti della squadra mobile della questura di Agrigento. Gli agenti, con l’ausilio di un interprete, hanno ascoltato i superstiti. Chi guidava il gommone, stando ai racconti, sentite le urla dei migranti, non soltanto ha arrestato la marcia, ma è tornato indietro cercando di recuperare l’uomo che non è stato però individuato anche a causa del buio. Nessun migrante si è tuffato in acqua per cercarlo e lo scafista, dopo un po’, ha ripreso la navigazione verso Lampedusa. I naufraghi hanno raccontato anche d’esser partiti da Zaouia in Libia, dopo aver pagato mille dollari.
Altri 38 migranti, originari di Egitto, Bangladesh e Siria, sono intanto sbarcati a Lampedusa ,dopo che il barchino sul quale viaggiavano, partito da Zawia in Libia, è stato soccorso dalla motovedetta V836 della Guardia di finanza. Il gruppo ha riferito d’aver pagato 4mila dollari a testa per la traversata. Salgono a 4 quindi, dalla mezzanotte, gli approdi sulla maggiore delle isole Pelagie con un totale di 195 persone. Sono saliti a 280 intanto gli ospiti dell’hotspot, secondo i dati forniti dalla Croce Rossa Italiana, e al momento non sono previsti trasferimenti.
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Fonte : Fanpage