La sera della vergogna: Italia, così no

Imbarazzo. Questo il sentimento che abbiamo provato per novanta minuti (e oltre) assistendo alla gara contro la Svizzera. Che questa Italia, purtroppo, avesse più di un limite lo sapevamo e più volte lo abbiamo anche detto, ma mai ci saremmo aspettati di assistere ad uno scempio simile. Sì, perché gli elvetici non solo ci hanno sbattuto fuori da Euro 2024 così come fecero nelle qualificazioni per i Mondiali 2022, ma ci hanno dato una vera e propria lezione di calcio, umiliando noi che, lo ricordiamo, al torneo ci presentavamo da campioni in carica. Eppure, a Berlino, in campo è emersa una differenza di valori enorme, a favore proprio degli svizzeri. Loro corti, dinamici, intensi e pericolosi. Noi, invece, in bambola. Senza idee, senza gioco, senza qualità. E anche senza cattiveria.

Già, almeno nelle gare precedenti, malgrado tutte le difficoltà, un po’ di cuore si era visto, ribaltando prima il risultato all’esordio con l’Albania e strappando poi il pari in extremis contro la Croazia. Stavolta, invece, niente. Elettroencefalogramma piatto. Una squadra che, quasi passivamente, ha accettato il destino che, di minuto in minuto, gli si è parso sempre più davanti. Per non parlare, poi, delle scelte (disastrose) di Spalletti, che, imperterrito (e forse alla disperata ricerca di trovare un senso ad una squadra con evidenti lacune), ha continuato con i suoi esperimenti. Folle, a nostro avviso, la scelta di lanciare dal primo minuto Fagioli, che, come tutti sappiamo, non iniziava una gara da titolare da tempo immemore. Ed infatti il centrocampista della Juventus è stato surclassato a livello di ritmo dai pari ruolo elvetici, che lo hanno praticamente asfaltato per tutta la gara.

Folle, poi, vedere in campo quattro formazioni diverse in quattro gare: pensare di trovare un equilibrio ed un’idea di insieme con tutti questi cambiamenti ogni volta, beh, diventa francamente difficile. E non a caso squadra, contro la Svizzera, non lo siamo stati: spenti, distratti, sfilacciati, passivi. Uno spettacolo indegno. Ed anche i cambi sono stati tardivi, con tre delle cinque sostituzioni a disposizione effettuate soltanto nell’ultimo quarto d’ora. Di fronte ad una prestazione di tale pochezza, occorreva probabilmente tentare di dare una sterzata ben prima, non sperando nel solito miracolo nell’extratime.

Perché sì, adesso possiamo dirlo: quello trovato al 98′ contro la Croazia, in fin dei conti, è stato un mezzo miracolo. Anche contro i croati, per buona parte della partita, palla non l’avevamo mai vista e soltanto la disperazione (e quel pizzico di cuore a cui abbiamo accennato prima) ci avevano permesso di evitare una prematura eliminazione già nella fase a gironi. Ma forse, vista come è poi andata oggi, era meglio se quel destro a giro di Zaccagni non fosse entrato: almeno, tutto sommato, ci saremmo risparmiati la vergogna di questa sera.

Fonte : Today