Biglietti aerei, davvero costeranno di più a causa di una norma europea?

Un incremento dei prezzi dei biglietti aerei è in arrivo in Europa. Questo perché le compagnie aeree hanno deciso di scaricare i costi che dovranno sostenere per rispettare le norme comunitarie sulla transizione energetica interamente sui consumatori finali. A dimostrarlo è l’aumento dei prezzi già annunciato da Lufthansa, che come riporta il Corriere della Sera, dal 26 giugno, per tutte le partenze dall’1 gennaio 2025 in poi, ha introdotto un supplemento ambientale.

Il programma comunitario

Da tempo l’Unione europea ha previsto il raggiungimento entro il 2050 delle zero emissioni nette, passando per il -55% alla tappa intermedia del 2030. In questo senso è da intendere il pacchetto di norme ReFuelUe, che impone per tutti i voli in partenza da un aeroporto Ue dal 2025 l’utilizzo di una quota minima di carburante sostenibile per l’aviazione (Saf), che è capace di tagliare le emissioni per una quota che viaggia tra il 60 e l’80%.

In particolare, si partirà con il 2% del totale, che passerà al 6% nel 2030, al 20% nel 2035, al 34% nel 2040, al 42% nel 2045 e al 70% nel 2050. All’interno di tale quota obbligatoria, la Commissione ha previsto poi la presenza dei carburanti sintetici (e-kerosene) all’1,2% nel 2030, al 5% nel 2035, al 35% nel 2050.

I requisiti di protezione del clima nell’Ue richiedono miliardi di investimenti e Lufthansa non può sostenere i costi da sola”, si legge in una nota della compagnia aerea tedesca. Dovranno contribuire i clienti, che saranno costretti a pagare rincari tra 1 e 72 euro a biglietto per i voli in partenza dai 27 paesi dell’Unione, Regno Unito, Norvegia e Svizzera commercializzati e operati da tutto il gruppo, comprese quindi anche Swiss, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Air Dolomiti, Eurowings. Secondo il Corriere, tale politica dovrebbe peraltro essere adottata presto anche da Air France-Klm, Iag (British Airways, Iberia) e altre compagnie.

I costi dell’adattamento

Non sono dunque bastate le iniziative messe in campo su base volontaria, come per esempio l’invito non obbligatorio a pagare di più per la tutela dell’ambiente fatto ai propri clienti da Lufthansa (solo il 4% lo ha effettivamente fatto). Né basterà ciò che il comparto ha fatto e sta facendo per migliorare le proprie prestazioni in termini di rispetto del pianeta: si pensi per esempio all’ammodernamento delle flotte e alla dotazione di motori che bruciano meno carburante, alla sostituzione progressiva già messa in atto dei carburanti fossili con il Saf, alla gestione oculata del traffico aereo o all’introduzione dell’alimentazione elettrica e a idrogeno.

Fonte : Wired