Bufera alla Banca europea degli investimenti: la procura Ue apre un’inchiesta

Sono diventate due, nel giro di due giorni, le indagini della procura dell’Unione europea che stanno scuotendo la Bei, la Banca europea degli investimenti. Le accuse di corruzione, abuso di influenza e appropriazione indebita hanno colpito il precedente direttore dell’istituto e un ex funzionario, anche se per ora non stanno trapelando dettagli. Ma potrebbero esserci gli estremi per un caso di una certa importanza, in un momento in cui l’organo finanziario sta acquisendo una rilevanza strategica sempre maggiore sia fuori che dentro il blocco.

Secondo quanto riportato dal quotidiano specializzato in affari europei Politico, nella giornata di lunedì (24 giugno) l’ufficio del procuratore Ue (Eppo nell’acronimo inglese) aveva aperto dei fascicoli nei confronti di “due persone sospettate di corruzione e abuso di influenza, nonché di appropriazione indebita” di fondi europei. L’indagine è stata avviata a seguito di una segnalazione da parte dell’Olaf, l’agenzia antifrode dell’Ue, e riguarderebbe un compenso eccessivo corrisposto ad un ex dipendente della banca come liquidazione, per motivi da appurare. 

Il primo indagato eccellente è Werner Hoyer, un tedesco che è stato a capo del braccio creditizio dell’Unione (con sede a Lussemburgo) fino allo scorso dicembre, sostituito dalla spagnola Nadia Calvino. Sarebbe stato lui a firmare il pacchetto di uscita per il dipendente in questione, ma l’interessato assicura di non aver preso parte alle trattative sulla somma di denaro al centro del dossier. 

Secondo le rivelazioni, gli inquirenti avrebbero già perquisito l’abitazione di Hoyer, il quale da parte sua ha negato qualsiasi illecito. “Le accuse contro di me sono assolutamente assurde e infondate”, ha dichiarato in una dichiarazione via e-mail a Politico. “Mi aspetto ora che vengano indagate e chiarite completamente e chiedo alla Bei di cooperare pienamente con l’Eppo. Anche io sto collaborando pienamente con l’Eppo e chiedo che i fatti vengano chiariti completamente”, ha aggiunto. 

La seconda persona coinvolta nelle indagini è Henry von Blumenthal, cioè appunto l’ex funzionario la cui buonuscita ha insospettito l’Olaf e che, come Hoyer, ha già subìto la perquisizione della proprietà. “Ci sono state perquisizioni, ma non abbiamo un’idea precisa di cosa sia accusato il mio cliente, a parte il fatto che ci risulta che riguardi la sua partenza dalla banca”, ha dichiarato l’avvocato di von Blumenthal a Politico.

La Bei è stata creata nel 1958 e si è sempre occupata di promuovere lo sviluppo all’interno del blocco fornendo prestiti, garanzie e investimenti nel settore pubblico e privato. Ma negli ultimi anni il suo ruolo è cresciuto d’importanza: prima con la pandemia, quando ha contribuito a sostenere l’economia europea durante i lockdown forzati negli Stati membri, e poi in seguito all’invasione dell’Ucraina.

La banca di Lussemburgo sarà formalmente coinvolta nella ricostruzione del Paese aggredito dopo la cessazione delle ostilità, mentre è già stata indicata da più parti come l’organo Ue attraverso cui incanalare gli sforzi finanziari dei Ventisette nell’ambito della difesa, un capitolo di spesa destinato a crescere considerevolmente nei prossimi anni (e, forse, a vedersi persino attribuire un portafoglio specifico in seno alla prossima Commissione).

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Fonte : Today