“Mi sono rifatta le labbra dall’estetista: cosa ho rischiato per risparmiare 200 euro”

“Mi sono rifatta le labbra dall’estetista”, mi ha confidato un’amica, mostrandomi i risultati del trattamento di medicina estetica con aria soddisfatta. “Mi ha fatto solo qualche punturina, ci sono voluti al massimo dieci minuti”, ha aggiunto. Andando in quel centro estetico, consigliato da alcune amiche, ha risparmiato un bel po’ di denaro. Ma è possibile che non abbia mai sentito parlare dei rischi della medicina estetica fuorilegge?

Anche se il filler o il botox sono trattamenti estetici mini invasivi, io non affiderei mai il mio viso a una persona che non è adeguatamente preparata, solo per risparmiare qualche centinaia di euro. Voi lo fareste, magari in un sottoscala o con del botulino scaduto da anni? Proviamo a capire meglio cosa sta succedendo nella giungla della finta chirurgia estetica, con l’aiuto di Emanuele Bartoletti, direttore del Servizio ambulatoriale di medicina estetica presso l’ospedale Fatebenefratelli-Isola Tiberina di Roma e direttore della Scuola italiana di medicina estetica (Sime). Ma prima vi racconto alcuni casi limite: estetiste maghe del botox che iniettano ai clienti farmaci scaduti e pazienti che hanno contratto l’Hiv a causa dell’utilizzo di aghi infetti. 

Ritocchini low cost ad alto rischio

Cento euro per “rimpolpare” le labbra dall’estetista contro i 300 euro chiesti nelle cliniche estetiche autorizzate. Prezzi troppo bassi, che dovrebbero far dubitare anche i meno esperti di chirurgia estetica. 

Filler labbra danni - Facebook

Anche se si tratta di trattamenti poco invasivi, che non richiedono anestesia e convalescenza, questo tipo di interventi non vanno mai presi alla leggera perché possono causare shock anafilattici che mettono a rischio la vita e necrosi che lasciano cicatrici indelebili. Filler e botox devono essere applicati soltanto da mani esperte e in ambienti sicuri, altrimenti i ritocchini su viso, labbra, naso e occhiaie rischiano di diventare un incubo (vedi foto sopra).

Farmaci scaduti o non autorizzati

Nel mondo della medicina estetica, sempre più spesso personaggi non qualificati si spacciano per medici pur di fare soldi sulle spalle degli incauti clienti. Estetiste che si fanno pubblicità con il passaparola o sui social, vantando esperienza decennale nel settore. Come le tre russe che a Torino avevano aperto vari studi di medicina e chirurgia estetica non autorizzati, dichiarando di essere dottoresse. In realtà esercitavano abusivamente la professione medica. Ma non è tutto: infatti somministravano ai pazienti farmaci scaduti, guasti o pericolosi per la salute. Inoltre promettevano ai clienti prodotti per farsi le “punturine” a casa da soli, composti venduti come lidocaina e botulino che in realtà contenevano un mix di varie sostanze.

Bed & breakfast trasformato in una clinica abusiva – di D. Petrizzelli

Ma c’è anche chi utilizza farmaci privi dell’autorizzazione all’immissione in commercio, provenienti dalla Cina, dalla Turchia o dall’Europa dell’Est. Situazioni come queste non sono rare, si verificano spesso in quasi tutte le parti d’Italia: negli scantinati di periferia delle grandi città, negli appartamenti, nelle camere di albergo, ma anche nei centri estetici di lusso o in finte cliniche.

Labbra che diventano 10 volte più grandi

Sono anni che i carabinieri del Nas fanno controlli, sanzionano gli irregolari e chiudono attività abusive. Ma il business è talmente proficuo che ‘maghe del botox’ e sedicenti chirurghi estetici dei vip spuntano come funghi. Basti sapere che esistono addirittura corsi illegali da 1.500 euro per imparare a utilizzare la Hyaluron pen, una siringa senza aghi ad aria compressa che inietta acido ialuronico sotto la pelle. La laurea in medicina non serve, per diventare presunti esperti sono sufficienti due giorni di lezioni pratiche fatte su persone vere.

Jessica Cailey Burko filler labbra - TikTok-4

Assistiamo così a estetiste che in luoghi del tutto inadatti dal punto di vista igienico “smezzano le fiale” e le conservano in frigo per poi riutilizzarle su altre persone. Oppure iniettano farmaci scaduti o contraffatti solo per risparmiare. Le stesse persone che poi di fronte a un problema del cliente non sanno cosa fare. Proprio come successo alla famosa tiktoker inglese, Jessica Cailey Burko. Dopo alcune punturine di filler le sue labbra hanno continuato a gonfiarsi, diventando 10 volte più grandi del previsto (foto sopra).

Tutti i rischi del lifting “fai da te”

Nel sottobosco della medicina estetica ci sono anche alcuni influencer che consigliano il filler “fai da te”. Nei video pubblicati sui social spiegano come fare per ingrandire le labbra o alzare gli zigomi, utilizzando punturine di botox o acido ialuronico comprati online, in barba a possibili shock anafilattici, infezioni, granulomi, necrosi, noduli e al rischio cecità.

“Ottomila euro per cambiare il colore degli occhi” – di Giorgia Gobo

Una prassi quella delle punturine dall’estetista o a casa propria che richiede, sempre più spesso, l’intervento di chirurghi estetici veri e qualificati per riparare i danni. Nel Servizio ambulatoriale di medicina estetica presso l’ospedale Fatebenefratelli-Isola Tiberina di Roma arrivano circa 8-10 casi a settimana, dichiara in un’intervista a Today.it il direttore scientifico Emanuele Bartoletti. “Dall’apertura nel 2009 abbiamo assistito circa 700 pazienti, ma negli ultimi 2 anni c’è stato un incremento delle complicanze, soprattutto da filler visto che la tossina botulinica è più sicura e i suoi effetti sono limitati nel tempo. Dopo 3-4-5 mesi, infatti, tutto torna come prima. Ma le complicanze capitano a tutti – sottolinea il professor Bartoletti – solo che a differenza di altri, i medici specializzati in medicina estetica sanno prevenirle, riconoscerle e trattarle in tempo prima che si trasformino in cicatrici”.

La medicina estetica spopola tra i giovani

La cosa più assurda, confessa Bartoletti, che è anche direttore della Scuola italiana di medicina estetica (Sime), è che alcuni pazienti che hanno avuto complicanze tornano dalle estetiste per farsi rifare il filler. “Forse perché con loro hanno un rapporto molto particolare, forse per il prezzo o forse perché queste fanno esattamente quello che le clienti chiedono”. Il professore racconta infatti che sempre più spesso i medici specializzati in medicina estetica si ritrovano a dover dire “no” alle proprie pazienti, perché chiedono trattamenti di cui non hanno bisogno. “Anche se sappiamo bene che escono dai nostri studi e dopo aver fatto altri tentativi trovano chi è disposto ad accontentarle”.

Devil lips - Tiktok

C’è ad esempio la sindrome della faccia iperiempita, che fa sembrare le persone più grandi dell’età che hanno. Ma a preoccupare è soprattutto la precocità con cui i giovani si affacciano alla medicina estetica. Giovanissimi, anche di 17 anni, che sulla scia dei social e delle mode (foto sopra) “seguono un ideale di bellezza che non ha nulla a che fare con la bellezza. Non ha senso correggere un labbro che è già bello – sottolinea Bartoletti, lanciando l’allarme -. Ad esempio per il filler alle labbra, ci sono dei post che sono peggio dei pre. Non ha senso nemmeno iniziare a fare trattamenti antiaging a 20 anni a scopo preventivo. Hanno senso solo dai 35 in poi”.

Contrariamente a quanto si pensa, infatti, non sono solo le persone mature a pensare ai ritocchini. Secondo le statistiche il 40-45 per cento di tutte le procedure di medicina estetica viene fatto da persone che hanno tra i 19 e i 34 anni di età.

Perché la sicurezza ha un costo

Arriviamo ora a un caso limite, quello accaduto ad alcune clienti di una spa medica che operava senza licenza nel New Mexico, negli Stati Uniti d’America. Dopo aver seguito dei trattamenti di medicina estetica per farsi fare le devil lips, alcune pazienti hanno scoperto di aver contratto l’Hiv a causa dell’utilizzo di aghi infetti. Sembra che il personale della clinica riutilizzasse siringhe usa e getta, anziché gettarle come previsto.

I viaggi della bellezza: “Ritocchini e trapianti pagando la metà” – di C. D’amicis

Concludendo, c’è una vera e propria giungla là fuori quando si parla di filler, acido ialuronico e botox, trattamenti che rappresentano circa l’80 per cento di tutti gli interventi di medicina estetica. Quindi meglio non affidarsi ai social, ai profili di sedicenti professionisti o al passaparola ma cercare medici esperti, meglio se specializzati in medicina estetica. “Non c’è un albo ma ci stiamo battendo per l’istituzione di un registro nazionale”, rivela Bartoletti, ricordando che tra le tante cose importanti c’è anche il diritto del paziente di sapere quale liquido gli è stato iniettato: “Nel 95 per cento delle complicanze non lo sanno, ma il medico oltre a dover tenere una cartella clinica è obbligato a dare al paziente l’etichetta del prodotto iniettato”. Poi c’è una regola che vale più di tutte, quella del prezzo: perché la sicurezza ha un costo che non può essere abbattuto.

Fonte : Today