Perché dovresti passare ai mouse verticali (e dove trovare quello giusto per te)

(Ultimo aggiornamento: giugno 2024)

A qualcuno potrebbe sembrare un’affermazione piuttosto avventata, ma sostenere che i mouse verticali sono in grado di cambiare la vita di chi, per diversi motivi, trascorre molto tempo davanti a un computer, non è poi così sbagliato. È infatti sufficiente una prova di qualche ora per accorgersi di come queste periferiche, grazie al loro design progettato espressamente per fare in modo che il polso mantenga una posizione il più naturale possibile, abbiano un effetto benefico sul corpo, riducendo il carico di stress sul braccio, aiutando a rilassare tendini e muscoli e permettendo di assumere una postura migliore. Il risultato: una maggiore concentrazione durante il lavoro, meno dolori alla fine del turno e più energie per godersi quel che resta della giornata.

Come funziona un mouse verticale ergonomico

Un mouse verticale si riconosce a prima vista proprio perché si sviluppa più in altezza che in larghezza e in lunghezza. Questa, in effetti, è la caratteristica principale di questi dispositivi, che possono essere afferrati mantenendo il palmo delle mani perpendicolare alla scrivania anziché manovrati dall’alto come i modelli più classici. Per il resto le due tipologie di gadget non hanno alcuna differenza. La tecnologia di puntamento è la stessa, basata su sensori ottici e raggi laser; quella di collegamento idem, divisa tra prodotti cablati e mouse wireless. Solo la disposizione dei tasti e della rotella cambia per venire incontro al diverso orientamento e permettere di navigare tra le applicazioni e nel sistema operativo con la stessa facilità.

A cosa serve

Reggere il mouse in questo modo evita di dover sollevare il polso, risparmiando a muscoli e tendini la tensione costante alla quale vengono normalmente sottoposti ogni volta che si utilizza un dispositivo di tipo tradizionale. Non sono rari, infatti, dolori ai tendini e persino problemi di sindrome del tunnel carpale dopo un utilizzo prolungato dei mouse classici. I mouse verticali hanno una forma a “L” o a “V”, che permette di tenere il polso in una posizione neutra, senza doverlo piegare o estendere. Questo riduce la pressione sui nervi e sui tendini, evitando il dolore al polso o la sindrome del tunnel carpale.

D’altro canto, se ancora non è frequente imbattersi in un mouse verticale, i motivi sono molteplici. Innanzitutto si tratta di dispositivi più particolari dal punto di vista estetico, che difficilmente si mimetizzano sulla scrivania; la loro struttura li rende anche meno compatti, e dunque più complessi da trasportare in una borsa o in uno zaino; il fatto che debbano essere afferrati rende la maggior parte dei mouse verticali adatti solo a destrimani o mancini, mentre i modelli a doppia compatibilità sono una minoranza; infine, per abituarsi a usare un mouse verticale serve comunque del tempo.

Fonte : Wired