Green Day, Billie Joe Armstrong e l’esibizione più difficile di sempre: “Pensavo che il pubblico avrebbe preso a bottigliate”

Billie Joe Armstrong ha raccontato il momento più intenso e difficile della sua carriera, quando ha suonato per la prima volta dal vivo il pezzo più sorprendente e inaspettato nella carriera dei Green Day, Good Riddance (Time of Your Life). Due minuti e trenta secondi di chitarra acustica e voce, una melodia perfetta e un testo romantico e struggente che Billie Joe ha scritto già nel 1993 (come molte altre canzoni) per Amanda, la fidanzata degli anni dell’underground, una ragazza impegnata nel sociale che lo ha lasciato per andare a vivere e lavorare in Ecuador. È un momento di condivisione con il pubblico che apre la strada ad una trasformazione di Billie Je Armstrong da leader di una band di ragazzini scatenati che fanno pezzi pop punk a cantautore di talento.

«Mi ricordo quando l’ho suonata la prima volta» ha detto Billie Joe Armstrong, «Ero terrorizzato, pensavo che il pubblico mi avrebbe preso a bottigliate. Ero nel backstage alla fine del concerto, ho guardato gli altri e ho detto: ok, la faccio. Mi sono scolato una birra, ho preso la chitarra e sono uscito sul palco da solo».

I Green Day hanno provato Good Riddance (Time of Your Life) già nel 1994 durante le session di Dookie, tre anni dopo la registrano nell’album Nimrod, aggiungendo un arrangiamento di archi come gli consiglia il produttore Rob Cavallo.

Nimrod esce il 14 ottobre 1997 e lancia la band in tour, Good Riddance (Time of Your Life)  esce come secondo singolo arriva al n.11 in classifica in America e nel viene usato nell’ultima puntata della serie televisiva Seinfield che il 14 maggio 1998 viene visto da 58 milioni di spettatori, diventando un classico. «È una canzone che ha avuto da subito una vita propria. La gente ha cominciato a suonarla ai matrimoni, ai funerali e alle feste di laurea» ha raccontato Billie Joe Armstrong. La spinta a mostrare un lato vulnerabile di sé arriva da una delle band che lo hanno influenzato di più da ragazzino, i Replacements la band di Minneapolis che ha creato uno stile ironico e surreale nella scena hardcore punk americana grazie alla presenza sul palco del frontman Paul Westeberg, che durante i concerti della band faceva spesso dei brani acustici da solo con la chitarra. «I Replacements mi hanno ispirato a scrivere la prima ballad della mia vita. Non avrei mai pensato che una mia canzone nata in qualche sporco locale punk potesse diventare la colonna sonora dei momenti più importanti nella vita delle persone».

Fonte : Virgin Radio