Minecraft per Ps5 sarà presto realtà

Parte ufficialmente la fase di test della versione nativa di Minecraft per Ps5, che si può considerare come l’anticamera della diffusione del popolarissimo gioco anche per la console Sony di ultima generazione. Fino a questo momento, tutti i fan del best seller di Mojang si sono dovuti accontentare della versione per Ps4, che però non garantiva certo di poter sfruttare appieno tutte le migliorie a livello grafico dell’ultima PlayStation. L’ufficialità del progetto è arrivata nelle scorse ore direttamente dallo sviluppatore, che ha diffuso anche una prima immagine, quella che si può osservare qui sopra.

Minecraft è uno dei videogiochi più popolari e di successo della storia videoludica oltre che il protagonista assoluto negli stream su Twitch e YouTube. Acquistato a suon di miliardi di dollari da parte di Microsoft e uscito anche con una serie su Netflix, il titolo sandbox non è però ancora disponibile su Ps5, con la sola versione per Ps4 installabile vista la retrocompatibilità. Un compromesso accettabile per i milioni di fan del gioco, che però attendevano con ansia l’annuncio della versione nativa per l’ultima PlayStation. Mojang ha pubblicato un post sul sito ufficiale in cui conferma l’avvio di una fase di test preliminare. Per far parte del test in anteprima si dovrà possedere la versione Ps4, quindi entrare da Ps5 nelle impostazioni e scegliere l’opzione Anteprima (Preview), così da scaricare la versione per la console di ultima generazione, che risulterà come gameplay a tutti gli effetti identica, ma che potrà spingere in alto le prestazioni grafiche grazie all’hardware superiore di Ps5.

Minecraft per Ps5 dovrebbe aprire a un’esperienza più immersiva e realistica, per perdersi nelle potenzialità infinite di questo titolo nato proprio per lasciare massima libertà di azione e esplorazione. Inevitabile notare come al momento anche Xbox Series X non abbia una sua versione nativa di Minecraft, nonostante Mojang sia diventata da tempo uno degli Xbox Game Studios.

Fonte : Wired