Fake news, a lezione per smascherarle

I giovani sono coloro che trascorrono più tempo su app e social network, e per questo motivo sono anche i più esposti alle fake news. Infatti, la possibilità di incappare in notizie false o non verificate, come ormai si vede a ogni elezione, rappresenta uno dei maggiori rischi per la società. È un problema che si può battere soltanto dando alle nuove generazioni gli strumenti per risalire alla fonte della notizia, così da riuscire a distinguere le informazioni corrette da quelle false. È essenziale, quindi, investire in programmi educativi che insegnino il pensiero critico e l’alfabetizzazione digitale, in modo che i giovani possano navigare consapevolmente nel mare di informazioni online e contribuire a una società più informata e sicura. Se in altri Paesi europei come la Finlandia la lotta alle fake news inizia nelle scuole, ormai da anni, in Italia si iniziano a vedere i primi approcci a questo tema.

A lezione contro le fake news

Step FuturAbility District è uno spazio tecnologico, creato dall’azienda di telecomunicazioni Fastweb nel 2022, che ha sede a Milano. Qui, ha preso il via il laboratorio chiamato True or False per le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. La proposta si compone di 19 corsi con contenuti didattici trasversali e multidisciplinari, che servono a promuovere sempre di più le competenze digitali tra le giovani generazioni. I laboratori, della durata di 45 minuti, si focalizzano sull’apprendimento pratico delle discipline Steam (scienze, tecnologia, arte, ingegneria e matematica) e delle tematiche legate allo sviluppo della creatività del futuro e sono divisi in sei macro aree: pensiero computazionale, galateo digitale, design thinking, identità digitale, sviluppo sostenibile, science & tech.

Nell’ambito del galateo digitale, True or False contribuisce a sensibilizzare i ragazzi e le ragazze, dagli 11 ai 18 anni, su come riconoscere e difendersi dalle fake news con il supporto di metodologie d’insegnamento basate sull’edutainment, il gaming abbinato all’educazione. Gli studenti vengono guidati nell’analisi di diverse fonti, imparando a distinguere il loro grado di affidabilità, per poi partecipare al processo di realizzazione di una potenziale fake news. L’obiettivo è quello di sviluppare un maggiore approccio critico all’informazione e riconoscere più facilmente le notizie non veritiere diffuse in rete e attraverso i social media. Sfruttando logiche di gamification applicate alla didattica, gli studenti si mettono alla prova in un gioco interattivo analizzando tasselli di informazioni e interagendo con personaggi virtuali che rappresentano diverse fonti di notizie per ricostruire e riconoscere la veridicità di una notizia. Il laboratorio guida i partecipanti attraverso un’attenta analisi delle informazioni tra cui la struttura, il tono, il contenuto della notizia, l’immagine utilizzata e la presenza di citazioni e riferimenti autorevoli, per valutare l’affidabilità di una notizia. L’analisi della relazione testo-immagine, la verifica dei contenuti tramite fact-checking, oltre al controllo della url, completano le azioni principali da mettere in campo per individuare più facilmente le notizie false.

Il laboratorio sulle fake news è realizzato in collaborazione con l’associazione Civita Mostra e Musei, che ha curato la metodologia didattica e ha coinvolto oltre 63 le classi, per un totale di 9.500 ragazzi. Gli insegnanti possono scegliere moduli didattici personalizzati per vivere un’esperienza che integra cultura, piattaforme educative digitali e intelligenza emotiva e affiancarli al loro percorso di visita. Nel modulo sulla conoscenza delle notizie, le lezioni puntano a insegnare come comportarsi online e le regole da seguire con un’attenzione particolare rivolta alla cyber sicurezza, al fenomeno del cyber bullismo e delle fake news. In particolare, i ragazzi prendono consapevolezza sul tema della divulgazione dei dati sensibili durante la navigazione e degli strumenti di protezione. Infine, attraverso una escape room interattiva i ragazzi imparano a verificare l’autenticità delle informazioni scientifiche che circolano in rete. Nel 2017 il ministero dell’Istruzione e del merito aveva rilasciato un vademecum anti-bufale i cui consigli principali sono ancora validi: condividere solo notizie verificate, utilizzare gli strumenti del web per controllare le news, chiedere la fonte delle prove, riconoscere i vari tipi e stili delle notizie false. L’impegno degli insegnanti e la possibilità di accedere a laboratori come quello di Step sta contribuendo ad aggiornare le competenze degli studenti in Italia.

Fonte : Wired