Israele approva i piani di battaglia per il Libano

Diventa sempre più tesa la situazione al confine tra Israele e Libano e il rischio di una escalation totale è ogni giorno più concreto. Di fronte allo scambio di fuoco sempre più intenso, con una pioggia di razzi sul nord di Israele e raid dell’Idf sempre più in profondità nel Paese dei Cedri, gli appelli alla de-escalation sembrano cascare nel vuoto. L’inviato del presidente americano in Medio oriente, Amos Hochstein, dopo qualche ora in Israele, si è recato anche in Libano per tentare di evitare un conflitto che Washington non vuole. 

Martedì Israele ha messo in guardia Hezbollah dalla prospettiva di una “guerra totale” dopo che il gruppo militante libanese ha pubblicato un video di 9 minuti, presumibilmente ripreso da un drone, che mostra posizioni militari e civili in diverse città israeliane, tra cui Haifa. Hezbollah ha fatto sapere che il video è il “primo episodio”, suggerendo che altri filmati riprenderanno le profondità del territorio israeliano.  Il messaggio del movimento sciita è chiaro: mostrare le sue capacità militari e di controllo del territorio nemico. E la riposta di Tel Aviv potrebbe arrivare a breve: in Israele si levano con più forza le voci di coloro che invocano l’invasione del Libano del sud. 

Chi è Hezbollah e perché il Libano potrebbe entrare nel conflitto

Voci che trovano conferma in una comunicazione dell’esercito israeliano, con cui afferma di aver approvato un piano operativo per attaccare il Libano: il comunicato non entra nei dettagli e si limita a dire che il comando dell’esercito sta accelerando la preparazione dei militari a intervenire in caso venga ordinato un attacco. Una prospettiva contro la quale si è nuovamente espresso il portavoce del Pentagono: “Nessuno vuole vedere una guerra regionale più ampia”.

L’esercito israeliano ha fatto sapere che nella notte ha attaccato un deposito di armi di Hezbollah a Yaroun, nel sud del Libano, insieme a infrastrutture del gruppo sciita filo-iraniano a Baraachit. Da parte sua il movimento di Hassan Nasrallah ha lanciato un drone carico di esplosivo contro la zona di Metula, nel nord di Israele, senza causare feriti mentre un altro sospetto drone è stato abbattuto sopra la città di Sde Eliezer. Sirene sono risuonate più volte stamane in territorio israeliano, al confine con il Paese dei Cedri.

La tensione tra Israele e Stati Uniti

Intanto, anche tra i due storici alleati – Israele e Stati Uniti – ci sono nuovi picchi di tensione: a Washington non è piaciuto affatto il videomessaggio in inglese diffuso ieri dal premier Benjamin Netanyahu nel quale quest’ultimo ha apertamente accusato l’amministrazione Biden di bloccare le spedizioni di armi, usando toni molto duri. “È inconcepibile che l’amministrazione (Biden) abbia trattenuto armi e munizioni per Israele”, ha protestato Netanyahu. Gli Usa hanno risposto annullando un incontro di alto livello sull’Iran previsto per domani, mentre la delegazione israeliana era già in volo per Washington.

E il Wall Street Journal ha rivelato che una vendita di F-15 per un valore di oltre 18 miliardi di dollari allo Stato ebraico, per la quale si attendeva la formalizzazione dopo il via libera del Congresso il mese scorso, è stata rallentata dal dipartimento di Stato. Quest’ultimo ha fatto sapere che sta “valutando tatticamente i tempi. La questione non è se, ma quando”.

Fonte : Today