Cos’è il deficit eccessivo, per cui l’Italia rischia una multa

La Commissione europea ha fatto scattare un ammonimento contro sette paesi membri, tra cui l’Italia, per deficit eccessivo di bilancio, segnalando un ritorno a misure fiscali rigorose dopo la sospensione durante la pandemia. Per l’Europa è un momento delicato, con la Francia alle prese con la campagna per le elezioni legislative e l’Unione che deve gestire la riassegnazione delle sue cariche principali.

Di cosa si tratta

Il problema centrale è l’eccessivo indebitamento pubblico, che viola i criteri dell’Unione europea per mantenere la stabilità economica. Secondo le regole, il deficit di bilancio di un paese non dovrebbe superare il 3% del Prodotto interno lordo (Pil), mentre il debito pubblico non dovrebbe superare il 60% del Pil, o se lo supera, deve ridursi di un ventesimo ogni anno fino al raggiungimento di quel limite. Il Commissario europeo per gli Affari economici, Valdis Dombrovskis, ha sottolineato che questi squilibri riflettono le sfide strutturali che frenano la competitività europea, invitando alla redazione di piani nazionali che riducano il debito e il deficit secondo le attuali raccomandazioni.

Cosa significa per l’Italia

L’Italia è uno dei paesi che affronteranno la procedura di infrazione europea per debito eccesivo. Questa procedura, nota come Procedura per deficit eccessivo (Edp), mira a correggere le finanze pubbliche di un paese quando il deficit supera il 3% del Pil. Il governo ora è chiamato a presentare un piano dettagliato alla Commissione europea entro l’autunno, delineando le misure per riportare il bilancio in equilibrio. Il mancato adempimento di questo iter potrebbe tradursi in sanzioni.

Durante la pandemia e la crisi energetica, molti paesi europei hanno beneficiato di deroghe alle regole fiscali per permettere una maggiore flessibilità nella spesa pubblica. Tuttavia, ora l’Ue ha deciso di ripristinare le norme tradizionali, per garantire una gestione finanziaria sostenibile tra i suoi membri. L’Edp, sancito dall’articolo 126 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, è uno strumento che garantisce il rispetto del Patto di stabilità e crescita, il quadro regolatorio europeo sulla solidità delle finanze pubbliche.

Fonte : Wired