Apple ferma lo sviluppo di Vision Pro 2 per concentrarsi su una versione economica

Secondo le ultime indiscrezioni sembra che Apple abbia fermato i lavori su Vision Pro 2, la prossima versione del visore per la realtà mista atteso (secondo previsioni) non prima di un anno e mezzo in commercio. Il motivo è presto detto: la società californiana avrebbe dunque convogliato tutta la forza lavoro direttamente sul modello economico, che potrebbe ovviare in un colpo a due limiti della prima versione ovvero un prezzo d’accesso alto e un ingombro impegnativo, soprattutto dopo un uso prolungato.

Si è parlato sin da subito di un doppio impegno degli ingegneri e sviluppatori Apple su due versioni successive di Vision Pro attese al commercio nei prossimi anni con un modello top di gamma di seconda generazione (Vision Pro 2) e una versione più economica e semplificata così da abbracciare un pubblico più ampio e abbassare molto le pretese sul costo di cartellino. Secondo quanto anticipato dal portale The Information, Apple avrebbe deciso di sospendere i lavori sul nuovo modello top di gamma per concentrare tutti gli sforzi su quello economico, che potrebbe debuttare già l’anno prossimo, nel 2025. Uno dei motivi potrebbe riguardare un riscontro di vendite non così entusiasmante per la prima versione, che dopo una serie di recensioni molto critiche si sta aprendo solo ora al mercato internazionale (ma non ancora quello italiano), seppur con una produzione ridotta.

Un visore più semplice, con meno memoria e qualche componente in meno tipo la tecnologia eye-sight, potrebbe anche dimezzare il costo e risultare più appetibile. A bordo rimarrebbe tutto il resto come la fotocamera tridimensionale e anche la regolazione automatica della distanza interpupillare (IPD) oltre che i sensori adibiti al monitoraggio del movimento delle mani. Inoltre, potrebbe essere più leggero e dare meno fastidio a un uso prolungato. E Vision Pro 2? Non sarebbe cancellato del tutto, ma solo rimandato a data da destinarsi, per ottimizzare sforzi e personale, quindi qualcosa potrebbe muoversi già dal 2026.

Fonte : Wired