Maturità 2024, le tracce della prima prova

Parallelamente, ha svolto un’intensa attività didattica e di ricerca sul linguaggio non verbale e il silenzio come tecnica di comunicazione, iniziata nel 1988. Autrice di diversi libri e saggi sul tema, ha compilato il primo repertorio di figure retoriche del silenzio e fondato l’Accademia del silenzio nel 2010 insieme a Duccio Demetrio. Tra le sue pubblicazioni: “Il paradosso del silenzio” (2009), “Tacere tra parentesi” (2006), “Riscoprire il silenzio” (2004), “Le funzioni comunicative del silenzio” (1990) e “Pause” (2012) per i Taccuini dell’Accademia.

Questo libro è un viaggio, un percorso ricco di pause e di fermate, che parte da una semplice convinzione: tacere è un’arte, con delle regole che si possono apprendere, trasmettere ed esercitare. E riscoprire il silenzio significa innanzitutto ricostruire un rapporto diverso con il tempo delle proprie esperienze. Un viaggio senza punti di arrivo e senza conclusioni, che si appaga del suo peregrinare percorrendo i più diversi territori di applicazione del silenzio, dalla letteratura all’arte, dalla musica alla psicoanalisi, dalla geografia all’antropologia, dal cinema al teatro. E le più diverse età, esigenze e fasi della vita: dall’infanzia all’adolescenza, alla maturità.

Tipologia C, Tema di attualità

Un testo tratto da Maurizio Camilito in Profili, selfie e blog

Maurizio Caminito ha diretto la Biblioteca Centrale per Ragazzi di Roma dal 1989 al 1996 e il Sistema bibliotecario della città di Roma dal 2002 al 2008. Ha insegnato Bibliografia all’Università della Tuscia e Informatica per archivi e biblioteche all’Università La Sapienza di Roma dal 2008 al 2014. Nel 1997 ha pubblicato il “Manuale del navigatore internet,” uno dei primi saggi italiani sull’uso di internet da parte dei ragazzi. Dal 2011 cura una rubrica sull’editoria digitale per la rivista “LIBER” e dal febbraio 2017 è presidente del Forum del libro

Un brano di Rita Levi Montalcini da Elogio dell’imperfezione

Elogio dell’imperfezione è l’autobiografia di Rita Levi Montalcini. L’autobiografia, raccontata in prima persona, di una delle più importanti e preziose personalità scientifiche dello scorso secolo. Una vita che si muove tra le minacce della storia – le due guerre mondiali e le leggi razziali – i limiti culturali di una società che discrimina ancora fortemente la donna e un modo di concepire la scienza come ricerca continua, processo evolutivo di idee e approcci, scoperta.

Al centro di questa ricognizione autobiografica emerge l’imperfezione come virtù e condizione da sempre necessaria per correggere se stessi, indagare sui propri errori, percorrere nuove strade e trovare nuove soluzioni. «L’imperfezione», dice la Montalcini, «ha da sempre consentito continue mutazioni di quel meraviglioso quanto mai imperfetto meccanismo che è il cervello dell’uomo.»

Rita Levi-Montalcini (Torino, 22 aprile 1909 – Roma, 30 dicembre 2012) è stata una neurologa italiana di fama mondiale. Negli anni cinquanta scoprì il fattore di accrescimento della fibra nervosa (NGF), ricerca che le valse il Premio Nobel per la Medicina nel 1986. Fu la prima donna ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze e ricevette numerosi altri riconoscimenti. Il 1º agosto 2001, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi la nominò senatrice a vita per i suoi meriti scientifici e sociali. Fu anche socia dell’Accademia dei Lincei e cofondatrice della Fondazione Idis-Città della Scienza

articolo in aggiornamento

Fonte : Wired