Putin arrivato in Corea del Nord: “Mosca e Pyongyang contro egemonia occidentale”

Il capo del Cremlino è stato accolto dal leader nordcoreano Kim Jong Un al suo arrivo all’aeroporto di Pyongyang per la visita di Stato in Corea del Nord: è nel Paese per la prima volta dal 2000. Si va verso la firma di un trattato di partnership strategica: abbiamo approcci “vicini o identici ai problemi della politica estera”, fa sapere Mosca. Stoltenberg: “Putin dipende dai dittatori”. Usa: “Preoccupati per Ucraina e situazione in penisola coreana”

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Putin è in Corea del Nord. Il presidente russo è arrivato a Pyongyang per la visita di Stato: è stato accolto dal leader nordcoreano Kim Jong Un al suo arrivo all’aeroporto. Tra le cancellerie internazionali c’è tensione per la visita del 18 e 19 giugno. È il primo viaggio nel Paese del capo del Cremlino dal luglio 2000, mentre il leader nordcoreano era volato in Russia nel settembre 2023. Mosca ha già fatto sapere che “sosterrà senza indugio” la Corea del Nord in futuro, dicendosi grata del fermo appoggio di Pyongyang per la guerra in Ucraina. In questi giorni, ha riferito il consigliere presidenziale russo per la politica estera, Yuri Ushakov, potrebbe essere firmato un trattato di partnership strategica tra i due Paesi: hanno approcci “vicini o identici ai problemi della politica estera”. Sono attese dichiarazioni di Putin e Kim Jong-un insieme ai giornalisti. Intanto, in un articolo scritto per il quotidiano nordcoreano Rodong Sinmun, Putin ha definito la Corea del Nord un alleato saldo nella lotta contro l’egemonia occidentale: “Pyongyang è sempre stato il nostro sostenitore impegnato e solidale, pronto a confrontarsi con l’ambizione dell’Occidente di impedire l’emergere di un ordine mondiale multipolare basato sulla giustizia, sul rispetto reciproco della sovranità e sulla considerazione degli interessi reciproci”.

Putin: “Usa cercano di imporre dittatura neocoloniale”

Gli Usa, continua Putin, “stanno facendo di tutto per imporre” un ordine basato su regole a livello globale, “che essenzialmente non è altro che una dittatura neocoloniale globale che si basa su due standard”. E cioé: “Le nazioni che non sono d’accordo con questo approccio e perseguono una politica indipendente devono affrontare una crescente pressione esterna. La leadership statunitense considera questa naturale e legittima aspirazione all’autosufficienza e all’indipendenza come una minaccia al suo dominio globale”.

Verso un sistema di commercio lontano dall’Occidente

Mosca, scrive Putin, è convinta che “con i nostri sforzi congiunti porteremo la cooperazione bilaterale ad un livello più alto”: c’è la promessa di costruire “un sistema di risoluzione alternativo” su “commercio e accordi reciproci”, “non messi a dura prova” da Paesi occidentali. Anzi: “Insieme ci opporremo alle loro misure restrittive illegittime”, ha aggiunto lo zar parlando delle sanzioni occidentali e ipotizzando nuovi schemi lontani da un sistema finanziario internazionale basato sul dollaro Usa. C’è poi il riferimento a una una struttura di sicurezza “uguale e indivisibile” in Eurasia e all’intensificazione di scambi in settori quali l’istruzione, il turismo e la cultura.

Pyongyang tirata a lucido per Putin

Pyongyang, mostrano le immagini e i filmati filtrati in Corea del Sud, è stata tirata a lucido per l’arrivo di Putin: bandiere russe sventolano insieme e quelle nordcoreane e i ritratti e le gigantografie dello zar. 

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Stoltenberg: “Putin dipende dai dittatori”

Non usa mezzi termini per commentare il viaggio di Stato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg: la visita in Corea del Nord di Vladimir Putin dimostra “quanto il presidente russo e Mosca siano ora dipendenti dai dittatori di tutto il mondo”. I loro “amici più stretti e i maggiori sostenitori dello sforzo bellico russo sono la Corea del Nord, l’Iran e la Cina”, ha sottolineato Stoltenberg, precisando che “la Russia sta violando le sanzioni contro la Corea del Nord: il flusso di armi continua. Li vediamo caricare treni e poi attraversare il confine tra Corea del Nord e Russia”.

La reazione di Ucraina e Usa

Quella tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong-un è “una ‘bromance’ (una relazione) solitaria”, dice invece all’Afp il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, secondo cui la diplomazia e le armi per l’Ucraina sono la migliore risposta all’alleanza tra Mosca e Pyongyang. Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, si è invece detto “non sorpreso” dal viaggio del leader del Cremlino. E anche se gli Usa non sarebbero impensieriti per la visita in sé, ha aggiunto, “ci preoccupa il rafforzarsi dei rapporti tra Pyongyang e la Russia non solo rispetto all’Ucraina ma per la sicurezza di tutta la penisola coreana”. 

PAJU, SOUTH KOREA - JUNE 11: Barricades are placed near the Unification Bridge,which leads to the Panmunjom in the Demilitarized Zone (DMZ) on June 11, 2024 in Paju, South Korea. Tensions between South and North Korea have escalated sharply in recent days, with both sides engaging in provocative actions, including North Korea's launch of hundreds of trash-filled balloons across the border and South Korea's decision to resume anti-North Korea propaganda broadcasts via loudspeakers. The move by South Korea marks a significant escalation in the ongoing conflict between the two Koreas, with North Korea warning of "new responses" if the broadcasts continue, amid concerns of a potential military response from Pyongyang. (Photo by Chung Sung-Jun/Getty Images)

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Fonte : Sky Tg24