Olimpiadi Parigi 2024, i siti che vendono biglietti fake

Ancora guai per le Olimpiadi di Parigi 2024. In questi giorni, infatti, la società di sicurezza Proofpoint ha identificato un sito web fraudolento che mette in vendita biglietti truffa per l’evento sportivo più atteso dell’anno. Descritto come un “mercato secondario per biglietti di eventi sportivi e dal vivo”, il sito “paris24tickets[.]com” si è posizionato come secondo risultato sponsorizzato nella ricerca di Google per i termini “Paris 2024 Tickets” e affini, attirando così l’attenzione di decine e decine di utenti. Oltre a questo, la Gendarmeria nazionale francese ha identificato altri 338 siti web fraudolenti dedicati alla vendita dei biglietti delle Olimpiadi, di cui ben 51 sono stati chiusi su ordine delle autorità.

Nello specifico, il sito identificato da Proofpoint presentava una home page dal design incredibilmente accurato, progettato per aumentarne il senso di legittimità e convincere gli utenti a cliccare sulle icone per l’acquisto dei biglietti degli eventi dei Giochi. È abbastanza chiaro, infatti, che i criminali informatici utilizzassero il portale “paris24tickets[.]com” per sottrarre denaro alle loro vittime, ingannandole con la vendita di biglietti fake, e per entrare in possesso dei loro dati personali: nome, cognome, indirizzo e-mail, indirizzo di residenza e codici della carta di credito.

Più nel dettaglio, il sito in questione è stato promosso sia attraverso annunci nelle pagine di ricerca Google, sia attraverso messaggi di posta che promettevano sconti sull’acquisto dei biglietti delle Olimpiadi di Parigi 2024. In entrambi i casi, però, gli utenti che hanno provato ad acquistare i biglietti non li hanno mai ricevuti davvero. Insomma, una strategia nota tra i truffatori, che ancora una volta si è dimostrata più che efficace con le vittime. D’altronde, è chiaro che gli eventi di risonanza mondiale si rivelino sempre un’occasione perfetta per mettere in atto truffe ai danni degli utenti. E le Olimpiadi, come c’era da immaginare, non sono certo da meno.

Fonte : Wired