Alcuni esponenti dei nazionalisti indù sbandierano la foto dell’abbraccio con il pontefice per acclamare Modi. La replica dell’opposizione: “Dov’erano quando i cristiani venivano attaccati in Manipur o p. Swamy moriva a causa dell’ingiusta detenzione?”. La Conferenza episcopale sull’invito a visitare il Paese: “Pronti ad accogliere il papa con entusiasmo”.
Mumbai (AsiaNews) – L’abbraccio del premier Narendra Modi a papa Francesco – accompagnato dal rinnovato invito a visitare il Paese – è diventato occasione di polemica politica nell’India ancora alle prese con le scorie di un’infuocata campagna elettorale che ha visto pochi giorni fa la riconferma del governo del leader nazionalista indù, ma con meno consensi rispetto alle due tornate precedenti.
A Mumbai Ashish Shelar, un parlamentare del Bjp, ha fatto esporre dei manifesti con l’immagine dell’abbraccio tra il papa e Modi, esaltando “l’amore reciproco, l’impegno e il rispetto mostrato da entrambi” e l’invito rivolto dal premier al pontefice a visitare l’India. Ha colpito il fatto che siano stati esposti anche a pochi metri dall’ospedale della Sacra Famiglia, quello dove tre anni fa morì il gesuita p. Stan Swamy, dopo nove mesi di carcerazione per accuse ingiuste sul quale il governo non volle intervenire.
“Se il premier Modi, il BJP e Ashish erano così preoccupati e attenti alla comunità cristiana – ha replicato sul social network X Varsha Gaikwad, il parlamentare locale del Congress, lo storico partito oggi all’opposizione – dov’erano quando i cristiani sono stati perseguitati in Manipur, 157 chiese sono state distrutte, più di 70mila persone sono state costrette a lasciar le loro case? A p. Stan Swamy sono stati negati aiuti primari, è stato torturato fino alla morte in carcere, coinvolgendolo in un caso giudiziario con accuse false: dov’era, allora, il tuo amore per i cristiani Ashish? Quando un preside cristiano è stato torturato a Pune dai fondamentalisti indù, quando hanno tolto l’abito a una suora nell’Assam, quando il governo del BJP ha tolto di proposito alla maggior parte delle istituzioni cristiane le licenze FCRA per ricevere fondi dall’estero dove eravate?”.
“Il vostro amore verso i cristiani – ha aggiunto – è vuoto e opportunistico solo per assicurarvi i voti della grande comunità cristiana. Ma la gente ormai ha capito la vostra ipocrisia”.
Nel Kerala ha suscitato invece polemiche un tweet ironico del Congress. Alludendo all’aura con cui il premier qualche mese fa ha inaugurato il tempio di Ram ad Ayodhya, ha commentato la fotografia dell’abbraccio tra Modi e il Papa con la didascalia: “Finalmente il Papa ha avuto la possibilità di incontrare Dio”. Il post ha scatenato un’enorme polemica politica nello Stato, in seguito alla quale il partito l’ha ritirato. Il Bjp ha affermato che l’account X degli avversari politici “sembra essere gestito da islamisti radicali o guerriglieri maoisti”.
Il Congress si è scusato pubblicamente con quanti nella comunità cristiana hanno provato “disagio emotivo o psicologico” per quel commento. Il partito ha sostenuto che la popolazione dello Stato sa chiaramente che non è sua tradizione insultare e denigrare alcuna religione, sacerdoti o idoli religiosi e nessun suo membro ha mai pensato di insultare il papa. “Tuttavia, il partito non esita a prendere in giro il premier Narendra Modi, che insulta i fedeli del Paese autodefinendosi Dio” e i suoi “spudorati giochi politici”.
Al di là di queste polemiche politiche, la Conferenza episcopale indiana (CBCI) in una nota ha espresso la sua gioia per il rinnovato invito del premier al papa a visitare il Paese. Il testo ricorda che già durante un incontro con il suo presidente, l’arcivescovo Andrews Thanzhat, Modi l’anno scorso aveva dichiarato che lo avrebbe fatto. “La Chiesa cattolica in India – scrive la Conferenza episcopale – guarda con entusiasmo alla visita di papa Francesco e si prepara già ad accoglierlo con un caldo e caloroso benvenuto”. Quanto al dialogo tra la Chiesa cattolica il governo i vescovi auspicano che l’incontro tra Modi e papa Francesco porti a “una maggiore collaborazione su vari temi, compresi i problemi sociali e ambientali” del Paese.
Va ricordato – infine – che in campagna elettorale il governatore di Goa, anche lui come Modi esponente del Bjp, aveva parlato di un invito a papa Francesco in occasione dell’esposizione decennale delle reliquie di san Francesco Saverio, che si terrà nella città del sud dal 21 novembre 2024 al 5 gennaio 2025. Bergoglio è da sempre molto legato alla figura del grande missionario gesuita. Ma l’appuntamento di Goa è ormai molto ravvicinato e va anche tenuto presente che il pontefice sarà già impegnato a settembre nel lungo viaggio che lo porterà in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore.
Fonte : Asia