I rifugiati stanno celebrando la festa del Sacrificio in quelle che sono prigioni a cielo aperto. Lacrime e preghiere per la fine delle torture e un dignitoso ritorno in patria. Shamsud Douza, Commissario per il soccorso ai rifugiati: “Distribuiti 2.200 animali per i sacrifici”. Saiful Hossain, residente del campo 13: “Questo non è il nostro Paese, non c’è gioia”.
Cox’s Bazar (AsiaNews) – Anche nei 32 campi profughi di Ukhi e Teknaf a Cox’s Bazar, dove sono ospitate più di 1,1 milioni di persone rifugiate Rohingya, si sta celebrando l’Eid-al-Adha, ricorrenza che commemora la disponibilità di Abramo a sacrificare il figlio. Ma il clima festoso è accompagnato dalle fievoli speranze di tornare in Birmania in sicurezza dopo sette anni di vita in Bangladesh, nei campi che sono a tutti gli effetti delle prigioni a cielo aperto. Il pensiero dell’atroce repressione inflitta al gruppo dall’esercito del Myanmar, in risposta agli attacchi delle forze dell’Arakan a 30 postazioni nel Rakhine dell’agosto 2017, è tutt’altro che svanito.
Durante l’assemblea radunata per l’occasione nella mattina di lunedì 17 giugno, molti sono scoppiati in lacrime durante le preghiere. È stata invocata la fine delle torture disumane, e un rientro dignitoso in patria. In tutti i campi i Rohingya, vestiti con abiti nuovi, sono stati visti gridare e applaudire per le strade fin dal mattino. Mohammad Zobair, presidente in carica dell’Arakan Rohingya Society for Peace and Humanity, ha tristemente commentato ad AsiaNews: “Questa sarà la settima Eid-ul-Azha che osserviamo in Bangladesh. Quando eravamo in Myanmar, sacrificavamo 2-3 mucche grandi. Ma da quando siamo arrivati qui, non abbiamo più avuto questa opportunità”. La speranza è di celebrare la festa in Myanmar l’anno prossimo. Quest’anno le celebrazioni e le preghiere si sono tenute, secondo i leader Rohingya, nelle 1.380 moschee e 970 istituzioni educative noorani (madrasse) dei 32 campi Rohingya a Cox’s Bazar.
Il Commissario aggiunto per il soccorso e il rimpatrio dei rifugiati, Shamsud Douza, ha riferito che sono state fornite 1.800 mucche e 400 capre come animali sacrificali, numero che è calato rispetto agli anni precedenti. “Abbiamo ricevuto un totale di 2.200 animali per i Rohingya, un numero inferiore alla richiesta. Ciononostante, stiamo distribuendo gli animali dove sono più necessari. Dopo la macellazione, la carne viene distribuita sotto la supervisione dei capi del campo, assistiti dai leader locali”, ha affermato. Un calo accompagnato però da alcune eccezioni. Mohammad Alam, presidente del comitato di sviluppo del campo di Leda a Teknaf, ha commentato: “Rispetto agli anni precedenti, quest’anno la festa dell’Eid è più sentita nel campo. Inoltre, questa volta sono stati macellati 80 animali sacrificali, un numero maggiore rispetto agli anni precedenti”. Aggiungendo che le preghiere erano anche per i palestinesi e per le persone colpite dal conflitto in corso in Myanmar.
Saiful Hossian, residente del campo 13, ha condiviso il suo punto di vista: “In verità, i rohingya non hanno mai vissuto la gioia dell’Eid perché molti, compresi i nostri padri e nonni, giacciono sepolti nella nostra patria. Oggi sono sette anni che non posso visitare le loro tombe. Cos’è più difficile di questo?”. E ha aggiunto: “Mentre i bambini e gli adolescenti possono sembrare felici nel campo, gli adulti non lo sono. Non ci sono soldi, né opportunità di migliorare da rifugiati. Qui non possiamo festeggiare l’Eid come facevamo nel nostro Paese. Dopo tutto, questo non è il nostro Paese, e non c’è gioia in questo”.
Mons. Lawrence S. Howlader, arcivescovo di Chattogram e presidente della Commissione episcopale per l’unità dei cristiani e il dialogo Interreligioso, ha portato gli auguri ai musulmani in occasione di Eid-al-Adha, la seconda più grande festa religiosa dell’Islam. Nella sua dichiarazione, ha detto: “I fratelli e le sorelle musulmani sacrificano animali come simbolo di amore per Allah. Oltre a sacrificare gli animali, sacrifichiamo anche tutti gli aspetti negativi come l’invidia, l’odio e l’egoismo. Auguro a tutti voi un Eid pacifico e benedetto”.
Fonte : Asia