Marina Di Guardo avrebbe avuto un ruolo attivo nel divorzio della figlia, Chiara Ferragni, da Fedez. A svelarlo è stato Dagospia che rivela anche di come Di Guardo “in questi mesi ha ripetuto a chiunque che il pandoro-gate e le sue conseguenze erano tutta colpa di Fabio Maria Damato e di Fedez”. Una ricostruzione secondo la quale Marina “aggiungeva sovente che Chiara avrebbe dovuto divorziare” suscitando non poco “imbarazzo degli astanti”.
Secondo la Dagoreport Di Guardo avrebbe spinto la figlia ad allontanarsi dalle accuse in quanto “Chiara ha dato da vivere a tutta la famiglia matriarcale: dall’improvvisata scrittrice Marina alle sorelle influencer di seconda fascia. Di cosa vivrebbero se la stella di famiglia smettesse di brillare?”.
È solo di pochi giorni fa la notizia dell’interruzione della collaborazione tra Fabio Maria Damato e le aziende di Ferragni con il subentro di mamma Marina più altre due figure esterne.
La posizione di Fabio Maria Damato
“Non mi è permesso in questo momento entrare nel merito del caso pandoro, ma essendo diventate pubbliche alcune mail insistentemente a me attribuite, devo precisare come nessuna di queste mail fosse la mia”, ha dichiarato Damato che è indagato per truffa insieme a Ferragni. “Resto amareggiato per come questa vicenda abbia messo in ombra anni di duro e onesto lavoro fatto dalle società e dalle persone coinvolte. Un lavoro sempre in salita, costellato di tanti ostacoli e altrettanti successi, che chiunque si ritenga intellettualmente onesto non può attribuire solo al caso o alla fortuna – ha aggiunto l’ex dirigente – Mi ferisce la sofferenza inflitta ai dipendenti di tutte le società che si sono sentiti attaccati pubblicamente e hanno visto messe in pericolo le aziende per cui lavorano e di conseguenza i loro posti di lavoro”, continua ancora Damato che si definisce “stremato da una certa violenza che abbiamo tutti subito, specie Chiara Ferragni che ho sempre rispettato come persona e come capo e per la quale l’onestà, la dedicazione e l’affetto che ho dedicato nessuno potrà mai mettere in discussione”.
Fabio Maria ha poi voluto specificare che “in questi mesi difficili non ho mai replicato a provocazioni o a informazioni errate circolate sul mio conto perché da dipendente credevo non fosse corretto farlo visto il rispetto per le persone, le gerarchie e per le aziende per cui ho lavorato. Ma oggi è opportuno anche rettificare come la mia uscita sia stata una scelta autonoma e volontaria, e non, come diffuso dall’azienda, che “il cambiamento fa parte di un percorso di rinnovamento aziendale. Grazie”.
Fonte : Today