Wembley, 11 luglio 2021: l’Italia, al termine di una battaglia durata oltre 120 minuti, ha la meglio sull’Inghilterra ai calci di rigore e conquista il secondo titolo continentale della sua storia. Da quel giorno non sono trascorsi neanche tre anni, eppure, per la nostra Nazionale, sembra passata una vita. Sì, perché da allora, di cose, ne sono successe eccome. A partire, innanzitutto, dalla clamorosa mancata qualificazione ai Mondiali 2022, la seconda consecutiva dopo quella del 2018: una tragedia sportiva per un Paese, come il nostro, dietro soltanto al Brasile per numero di campionati del mondo conquistati. Per non parlare, poi, della rivoluzione in panchina, con Roberto Mancini, il condottiero capace di portare sul tetto d’Europa i nostri colori, che ha lasciato il timone in mano a Luciano Spalletti, l’artefice del miracolo Napoli. Eventi che, inevitabilmente, hanno segnato un profondo spartiacque con il passato.
Basta poi dare un’occhiata alla formazione azzurra di quella notte magica per rendersi conto di quante cose siano cambiate: allora, in campo, c’era il muro formato da Chiellini e Bonucci, oggi entrambi ritirati dall’attività agonistica, c’era l’eleganza di Verratti, che ha poi ceduto alla corte dei petrodollari dell’Al-Arabi, c’era il fiuto del gol di Immobile, ormai in piena parabola discendente dopo gli anni d’oro, e c’era l’estro di Insigne, che ha iniziato una nuova vita lontano dalle pressioni italiche a Toronto. Insomma, tanti dei protagonisti in campo di ieri, oggi, per un motivo o per l’altro, non ci sono più. E sperare in nuovo trionfo, purtroppo, sembra pura utopia.
Cosa aspettarci dall’Italia ad Euro 2024
Partiamo da una constatazione oggettiva: questa Italia, per valori tecnici, è ben inferiore a quella che abbiamo avuto la fortuna di ammirare nel passato sia più lontano che recente. I vari Riva, Baggio, Totti e Del Piero, tanto per capirci, non ci sono più. E quella di oggi, che piaccia o meno, è una squadra “normale”, come dimostrano appunto le ultime due mancate qualificazioni ai Mondiali consecutive. Altrettanto vero, però, che probabilmente non siamo neanche così scarsi come talvolta noi stesso ci dipingiamo: sia chiaro, per individualità nazionali come Francia, Spagna e Inghilterra sono certamente un gradino (o forse anche più) sopra agli azzurri, ma qualche qualità, questa squadra, la ha, soprattutto in mezzo al campo. Il vero tasto dolente, semmai, è là davanti, dove mancano, ormai da troppo tempo, un vero numero dieci ed un bomber di razza. E per sperare di fare qualcosa di buono ad Euro 2024, Luciano Spalletti dovrà quindi inevitabilmente sperare negli strappi di Chiesa e in uno Scamacca versione Europa League.
Ecco, fare qualcosa di buono. Questo è ciò a cui è chiamata l’Italia in Germania: nessuno, viste le premesse, osa infatti chiedere agli azzurri di ripetere l’impresa di tre anni fa, quando (va detto) ci assistette anche un pizzico di buona sorte. Il problema, tuttavia, è che per la nostra Nazionale la strada sarà irta di ostacoli fin dall’inizio: il girone con Spagna e Croazia (oltre all’Albania) metterà subito alla prova la formazione di Luciano Spalletti, costretta immediatamente a spingere forte sull’acceleratore. Ed anche staccare il pass per gli ottavi di finale, a cui accederanno le prime due di ogni gruppo più le quattro migliori terze, non sarà così scontato. Per farlo, sarà indispensabile raccogliere almeno un punto nelle sfide con iberici e croati, oltre, ovviamente, a conquistare la vittoria contro l’Albania.
Il resto del cammino, poi, dipenderebbe in buona parte dal piazzamento stesso conquistato nel girone: un passaggio del turno come una delle migliori terze, infatti, costringerebbe la nostra Nazionale ad affrontare la prima del girone E o del girone F (che potrebbero essere rispettivamente Belgio e Portogallo) agli ottavi di finale. Non certo il migliore degli scenari. In caso di qualificazione da seconda la situazione cambierebbe invece radicalmente, dato che l’avversaria sarebbe la seconda del girone A, verosimilmente, quindi, una tra Ungheria, Svizzera e Scozia: avversari, tutto sommato, abbordabili. Ancor meglio, ovviamente, il primo posto, che metterebbe l’Italia di fronte ad una terza. Ma questa, forse, rischia di essere un’ipotesi troppo ottimistica.
Dove può arrivare l’Italia ad Euro 2024
L’obiettivo minimo, per la nostra Nazionale, è l’accesso agli ottavi di finale: un’eliminazione già nella fase a gironi, malgrado “l’attenuante” di un gruppo non certo morbido, avrebbe il sapore del fallimento e getterebbe ulteriori ombre sull’intero movimento. La speranza massima, ovviamente, sarebbe invece quella di arrivare fino all’ultimo atto del torneo, ma servirebbero una serie di incastri favorevoli per spingersi tanto avanti nella competizione. E più realisticamente, almeno sulla carta, gli azzurri non sembrano avere troppe possibilità di andare oltre i quarti di finale: tutto ciò che verrebbe in più, eventualmente, sarebbe di guadagnato.
Tabellone Euro 2024: calendario, orari e risultati di tutte le partite (e dove vederle in diretta tv)
Fonte : Today