Ita-Lufthansa, come funziona l’accordo

Il dado è tratto. Via libera definitivo da parte dell’Antitrust dell’Unione europea nei confronti del ministero dell’Economia e delle finanze italiano e di Lufthansa relativamente all’investimento della società tedesca in Ita Airways, secondo quanto riferito dal Corriere della Sera. Seppure manchino alcuni dettagli tecnici, le concessioni fatte dalla compagnia aerea di Colonia in seguito all’ipotesi di veto da parte dell’Unione avrebbero infatti permesso che fossero sciolte le ultime riserve rimaste in piedi, riferite soprattutto alle tratte tra Italia e America del Nord.

Secondo la testata meneghina, il 13 giugno la notizia sull’orientamento “preliminare” di Bruxelles sarebbe arrivata alle autorità italiane, compresa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, impegnata con i lavori del G7 nello scenario pugliese di Borgo Egnazia, a Fasano. Anche la premier sa che servirà ancora qualche giorno per la stesura del documento di approvazione e per il vaglio di quest’ultimo da parte delle autorità comunitarie. La data di comunicazione ufficiale dovrebbe però essere individuata nel 4 luglio.

L’iter di acquisto

Mentre ufficialmente il governo italiano e il gruppo tedesco non confermano né smentiscono l’avvicinarsi del semaforo verde per l’operazione, tanto il Mef quanto Lufthansa continuano a mettersi a disposizione dell’Antitrust comunitario per rispondere sui dettagli di un accordo spalmato su più fasi.

La prima prevede l’ingresso della compagnia tedesca nella società che ha succeduto Alitalia nell’ottobre 2021 con una quota pari al 41%, per un investimento da 325 milioni di euro. Successivamente Lufthansa salirà prima al 90, poi al 100%, per un aumento di capitale riservato complessivo da 729 milioni di euro più altri 100 versati al dicastero diretto da Giancarlo Giorgetti al raggiungimento di determinati risultati.

Gli slot di Linate e i voli transoceanici

Lo scoglio relativo ai voli transoceanici tra Italia e Stati Uniti è solo l’ultimo in ordine di tempo ad aver rischiato di far arenare l’affare. Le prime avevano riguardato alcune criticità relative all’aeroporto di Milano Linate e alla possibilità che Ita e Lufthansa controllassero insieme i due terzi dell’intero mercato dello scalo. Altre erano invece collegate alle tratte di breve raggio tra il nostro paese e quelli hub della compagnia aerea tedesca, ovvero Germania, Svizzera, Austria e Belgio. Una terza problematica era poi emersa in seguito alla richiesta da parte dei funzionari di Bruxelles di escludere vita natural durante Ita dalla joint venture intercontinentale già esistente tra Lufthansa, United Airlines e Air Canada, una pista ritenuta non percorribile dalle due realtà europee.

La strategia tedesca

In questo senso, la strategia di Lufthansa è stata chiara. Il gruppo tedesco ha innanzitutto insistito con la scelta di preservare la concorrenza tra Italia e Stati Uniti, proponendo di trasportare i passeggeri con i propri veicoli verso gli hub europei rivali, nel dettaglio la Parigi di Air France, la Amsterdam di Klm, la Londra di British Airways e la Madrid di Iberia. Non bastasse tale politica, il gruppo tedesco (che controlla, tra le altre, Air Dolomiti, Austrian Airlines e Swiss International Air Lines) ha confermato di voler separare per due anni le attività transatlantiche di Ita da quelle del resto della compagnia italiana e dalle proprie iniziative. Relativamente a Linate, la soluzione trovata è la cessione di 15, 16 o 17 coppie di slot e quindi di un numero totale tra i 30 e i 34 voli e l’ingresso di easyJet e Volotea con il ruolo di “remedy taker” sulle rotte brevi

Nel proprio piano industriale, Lufthansa ha previsto la creazione a Fiumicino di un nuovo hub intercontinentale dell’intero gruppo. Proprio al Corriere della Sera, nel 2022 l’amministratore delegato del gruppo tedesco Carsten Spohr aveva indicato lo scalo romano, base di Ita, quale nuovo riferimento logistico per America del Sud, Africa e Asia.

Secondo l’accordo tra ministero dell’Economia e delle Finanze e Lufthansa, il consiglio d’amministrazione di Ita prevederà in una prima fase cinque membri: tre italiani, tra i quali ci sarà il presidente, e due tedeschi, tra i quali figurerà invece l’amministratore delegato.

Fonte : Wired