La nuova crisi “cubana”: Russia e Usa giocano alla guerra nell’Atlantico

Non solo Ucraina. Vladimir Putin diventa, di fatto, il tema centrale del G7 che si terrà in Puglia, a Borgo Ignazia, anche per altre ragioni. Oltre ad aver avviato con la Bielorussia una nuova fase delle manovre sull’uso delle armi nucleari tattiche, il presidente russo ha inviato infatti a Cuba, all’Avana una squadra navale che trasporta i missili ipersonici Zirkon. Un quadro che ha ricordato a molti lo scenario della crisi cubana del 1962, quando il mondo fu a un passo dalla guerra nucleare. 

Gli Zirkon – in grado di coprire in pochi secondi i meno di 200 chilometri che separano Cuba dalla Florida – sono imbarcati sulla fregata Ammiraglio Gorshkov, accompagnata dal sottomarino nucleare Kazan e da due navi d’appoggio. Oggi, martedì 11 giugno, il gruppo navale ha effettuato esercitazioni nell’Atlantico, simulando al computer il lancio di missili fino ad oltre 600 chilometri di distanza. E il comandante della Marina russa, Alexander Moiseev, ha annunciato che “domani arriveranno a Cuba nell’ambito della cooperazione internazionale” tra i due Paesi.

Le navi russa seguite “come un ombra” dagli americani

Nei giorni scorsi, quando la missione era stata preannunciata dal governo dell’Avana, un portavoce del Pentagono, Charlie Dietz, ha minimizzato, affermando che essa fa parte delle “operazioni navali russe di routine” e che “non pone alcuna minaccia diretta agli Stati Uniti”. Ma Newsweek, basandosi su dati di tracciamento open source, scrive che navi da guerra statunitensi e canadesi “seguono come un’ombra” la flottiglia russa.

E l’attesa, secondo Newsweek, è per l’autunno, quando tutto questo culminerà in una grande esercitazione militare. “Queste azioni culmineranno in una grande esercitazione militare nell’autunno – ha rivelato una fonte al magazine – la Russia invierà navi militari nell’area caraibica e i porti saranno quelli cubani e venezuelani”.

Del resto, incontrando le agenzie straniere la settimana scorsa, Putin aveva avvertito che Mosca avrebbe potuto decidere di consegnare missili in regioni del mondo da dove avrebbero minacciato “obiettivi sensibili” in Paesi Nato che hanno concesso all’Ucraina il permesso di usare contro il territorio russo i vettori da loro forniti. 

“Se vediamo che alcune nazioni cominciano a essere coinvolte in una guerra contro di noi, e ciò che stanno facendo le fa entrare, di fatto, in guerra contro la Federazione russa, noi ci riserviamo il diritto di agire allo stesso modo” aveva dichiarato il presidente russo. Oggi l’esercitazione in pieno Atlantico, che non autorizza a dormire sonni tranquilli. E che lanciano nuovi pesanti interrogativi sulla stabilità globale. 

Fonte : Today