Al G7 superlusso di Meloni le forze dell’ordine trattate come bestie sulla nave lager

Mancano pochi giorni al summit del G7 in programma dal 15 giugno in Puglia nel resort di Borgo Egnazia, a Fasano. I potenti del pianeta alloggeranno nella prestigiosa location pugliese, circondati dalle acque cristalline delle piscine, e gusteranno nodini di bufala ancora caldi e altre gustose specialità enogastronomiche, ma gli oltre 2.600 agenti delle forze di sicurezza di polizia, carabinieri e guardia di finanza che dovranno proteggerli e garantire la sicurezza dell’evento sono in attesa di una nuova dimora galleggiante, perché quella oggi “parcheggiata” nel porto di Brindisi è una specie di gigantesca topaia. Ripercorriamo la vicenda per tappe.

Vi porto sulla nave lager per le forze dell’ordine al G7 

“Un bel giorno, senza dire niente a nessuno, me ne andai a Genova e mi imbarcai su un cargo battente bandiera liberiana” recitava Carlo Verdone in una celebre scena del film “Borotalco”. La frase torna alla mente approfondendo l’incresciosa vicenda della nave alloggio che il governo Meloni aveva predisposto per gli agenti in missione. A ospitare donne e uomini in divisa doveva essere la “Mykonos Magic”, una ex Costa Crociere (un tempo si chiamava Costa Magica) che oggi batte appunto bandiera liberiana ed è di proprietà del gruppo Seajets. Il gigante dei mari era fuori servizio dal 2020, in attesa di lavori di ammodernamento e ristrutturazione, ma era stata selezionata dai funzionari del ministro Piantedosi per fare da “albergo” agli agenti. Una volta saliti a bordo, però, i militari hanno toccato con mano quello che il sindacato di polizia Coisp ha definito, in una durissima lettera al prefetto Vittorio Pisani, “Un fallimento gestionale e organizzativo” e l’associazione nazionale Carabinieri “Un totale disprezzo per il benessere e la dignità del personale delle forze dell’ordine, trattati come bestie e privati dei servizi più basilari per ore interminabili”.

Le notti da incubo nella nave bettola

La nave è arrivata alla banchina di Sant’Apollinare, nel porto interno di Brindisi, domenica 9 giugno. Dopo molte ore di attesa in un capannone per l’assegnazione degli alloggi, gli agenti hanno tempestato i responsabili delle associazioni sindacali con messaggi a cui hanno allegato immagini incredibili: camere sporche, maleodoranti e fatiscenti, senza finestre e con i climatizzatori fuori uso, acqua marrone dai rubinetti, scarichi non funzionanti. In alcune cabine non c’erano neanche i letti. E ancora: ore di fila per consumare un pasto in condizioni igieniche precarie. Unarma, l’associazione sindacale dei carabinieri, fa subito notare, la discrepanza tra quanto è stato trovato e quanto era previsto nella procedura negoziata senza bando per vitto e alloggio delle forze dell’ordine del G7

costo g7 brindisi forze dell'ordine

Per gli agenti era previsto un alloggio in camere d’albergo da 3 o 4 stelle, con un prezzo fissato tra i 165 e i 195 euro e pasti da 25 euro. Invece si sono ritrovati sulla nave degli orrori.

Il pasto dei militari-2

“Il benessere e la dignità del personale della Polizia di Stato – si leggeva in un comunicato del Movimento dei poliziotti democratici e riformisti – non sono evidentemente fondamentali per il Ministro dell’Interno e per il Capo della Polizia, a cui richiediamo con fermezza un’assunzione di responsabilità da parte di chi ha sbagliato. I fatti, oggettivi e documentabili, dimostrano che si tratta di un evidente sperpero di denaro pubblico, di un attacco alla dignità dei servitori dello Stato”. 

camera-nave-militari

A rendere ancor più strana la vicenda, il fatto che circa due mesi fa i rappresentanti del ministero dell’Interno avrebbero visionato la nave, preferendola alla più piccola Queen of the Oceans. A fare da mediatore tra l’armatore e il Viminale, la società di intermediazione marittima “Ferrando & Massone”, da cent’anni – si legge sul sito – “sinonimo di affidabilità e professionalità”. Un’operazione di cui non si conoscono i dettagli contrattuali, perché coperti da segreto per motivi di sicurezza, ma che sarebbe costata circa 6 milioni di euro. Today.it ha raggiunto telefonicamente il suo direttore Guido Fertonani, che afferma di non essere autorizzato (…da chi?) a rilasciare dichiarazioni in merito, limitandosi a una battuta: “Leggo tante cose, secondo me un po’ fantasiose. Ora c’è l’armatore a bordo e farà quello che bisogna fare. Dico solo che se uno fa vedere due o tre cabine quando ce ne sono duemila…”. 

“Forse non era la stessa nave che era stata supervisionata”

Una versione che però non convince affatto Luigi Credentino, fondatore e segretario generale del Sim Gdf, il sindacato dei finanzieri che in un comunicato dai toni molto forti aveva parlato di “navi noleggiate all’ultimo minuto” attaccando l’esecutivo: “Era davvero così difficile organizzare per tempo l’alloggio di migliaia di persone a Brindisi per il G7? La sicurezza dei nostri colleghi è sacra e non può essere messa in pericolo da una leadership incapace e negligente”. 

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Credentino spiega a Today.it: “Se la guardia di finanza si è mossa in maniera più che sollecita per pagare a sue spese le camere nelle strutture limitrofe trovate dai colleghi che sono arrivati da ogni parte d’Italia, evidentemente la situazione era molto critica. Quello che ci lascia basiti è che la nave è arrivata qualche ora prima dell’arrivo dei colleghi in banchina e non penso proprio che fosse stata supervisionata in precedenza, o forse non era la stessa nave che era stata supervisionata. Quanto a quello che dice la società, dico che se fosse stata una sola cabina in cui dovevano andare ad alloggiare degli esseri umani sarebbe stato già molto grave. L’essere militari non ha annullato la dignità umana e i diritti ad essa connessi”.

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Dopo due giorni di polemiche, il ministro Matteo Piantedosi ha “prontamente” chiesto chiarimenti al Dipartimento della pubblica sicurezza”.

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Fonte : Today