Dalla scheda già compilata agli scrutatori “sequestrati”: le notizie più strane sulle elezioni

A ogni tornata elettorale le sue stranezze. Sono diversi gli episodi curiosi balzati all’onore delle cronache nazionali nei due giorni in cui si è votato per le elezioni europee, amministrative e regionali. Iniziamo questa breve rassegna da Torrazza Piemonte dove una volta entrata nel seggio un’elettrice ha scoperto che sulla sua scheda era stata già apposta una croce sul simbolo di una delle liste, con tanto di preferenza per un candidato consigliere. Si sarebbe trattato di un semplice errore. Il presidente di seggio ha verbalizzato l’accaduto e dopo una breve sospensione è stato effettuato il riconteggio delle schede. Alla fine le operazioni di voto sono riprese in maniera regolare.

Andiamo avanti. A Occhieppo Superiore, in provincia di Biella, i cittadini si sono ritrovati tra le mani la scheda con i simboli e candidati di un altro Comune, benché limitrofo: Occhieppo Inferiore. L’intoppo è stato risolto con le schede di riserva. Nel frattempo una tipografia è stata incaricata della stampa di altre schede.

In un seggio di Bologna un’elettrice ha rotto la punta della matita ed è uscita dalla cabina per farsene dare una nuova. Cosa c’è di strano o di curioso? Nulla, se l’elettrice non si chiamasse Elly Schlein.

A Qualiano, alle porte di Napoli, una scrutatrice ha lasciato il suo posto e non è più tornata “perché pagano poco”. La donna, di 24 anni, è stata denunciata dai carabinieri per abbandono di seggio senza legittimo motivo.

A Roma oltre 40 persone sono rimaste intrappolate per quattro ore in una scuola adibita a seggio elettorale per un tilt del sistema informatico. L’inconveniente ha costretto gli scrutatori a restare dentro al seggio finché non è stato possibile inserire i dati nella piattaforma quando ormai erano le 4 del mattino. I lavoratori avrebbero chiesto alle forze dell’ordine presenti nella scuola di fare una denuncia per sequestro di persona, “ma ci hanno risposto che non la potevano prendere” ha spiegato la presidente di uno dei seggi, “e che dovevamo chiamare il 112, il quale però ci ha rimpallato alla Polizia locale che non ha risposto al telefono”.

E ancora. A Zerba, il comune più piccolo della provincia di Piacenza, i due candidati sindaci hanno ottenuto esattamente gli stessi voti: 28. Ora i cittadini dovranno tornare alle urne. Sperando che non finisca di nuovo in parità. A proposito di paesini: si è votato anche nel secondo Comune più piccolo d’Italia, Pedesina, dove si sono presentati addirittura due candidati sindaco. Su un totale di 42 elettori i votanti effettivi sono stati 30. Il nuovo sindaco è stato eletto con 24 voti.

A Cerreto di Spoleto, in provincia di Perugia, uno dei tre candidati a sindaco ha ottenuto un solo voto pari allo 0,15% del totale. In una sfilza di Comuni invece si è presentato un solo candidato. In questi casi per essere eletti basta superare il quorum del 40% dei votanti e il 50% di voti validi. E così molti sindaci hanno festeggiato la vittoria a urne ancora aperte.

Sono andati a votare anche diversi ultra centenari. La più anziana è un’elettrice di Campobasso che si è presentata al seggio a 108 anni suonati. Una lezione per tanti giovani e meno giovani che invece sono rimasti a casa. 

Fonte : Today