Chi vince e chi perde le elezioni europee, paese per paese

Che Europa sarà quella uscita dalle elezioni europee 2024? E chi ha vinto alle urne, al netto del conteggio delle schede? Il terremoto politico in Francia, dove il presidente Emmanuel Macron manda il Paese a elezioni anticipate dopo l’ondata a supporto dei sovranisti del Rassemblement national di Marin Le Pen e Jordan Bardella, e il secondo posto dell’estrema destra di Alternativ für Deutschland (Afd) in Germania davanti al Partito socialista del cancelliere Olaf Scholz gonfiano le vele alle frange più estremiste a Strasburgo. Di contro, il successo alle elezioni europee 2024 dell’Unione cristiano-democratica in Germania e, in generale, del centrodestra in molti dei 27 paesi, assegna al Partito popolare europeo il compito di tessere i fili della prossima maggioranza che guiderà l’Unione europea.

E il leader del gruppo che riunisce i partiti popolare europei (tra cui Forza Italia in Europa), Manfred Weber, ha già invitato il secondo gruppo all’Europarlamento, i Socialisti e democratici, e i Liberali, pesantemente silurati dal flop della lista di Macron in Francia, a replicare la maggioranza Ursula che, nel 2019, ha messo a capo della Commissione la presidente uscente, Ursula von der Leyen. Avrebbero 405 seggi, ben oltre i 361 necessari ad assicurare l’elezione (i seggi totali sono 720).

L’obiettivo di Weber è lasciare ai margini i gruppi euroscettici dei Conservatori europei, di cui Giorgia Meloni con Fratelli d’Italia ora ha una leadership sancita anche dal successo alle urne (è il terzo partito per voti dalle consultazioni appena chiuse) e i sovranisti di Identità e democrazia, dove pesa il Rassemblement national. Se i Verdi perdono 19 seggi a livello europeo, un arretramento che suona quasi stonato con l’urgenza di mettere il clima in testa all’agenda della Commissione, vanno in direzione contraria i Paesi Bassi dell’artefice del Green Deal, Frans Timmermans, e l’Italia con l’Alleanza Verdi e Sinistra, con la candidatura dell’attivista Ilaria Salis, detenuta in Ungheria.

Mentre i risultati si consolidano e si delinea la ripartizione dei seggi al Parlamento europeo, con i relativi pesi dei gruppi a cui si affilieranno le new entry e scatteranno i conti per capire chi può fare da ago della bilancia nella formazione della futura Commissione, si può iniziare a tratteggiare un’analisi di chi e chi perde dal giudizio delle urne.

Fonte : Wired