Prima negli Stati Uniti, e poi anche in Europa. In tema di infezioni sessualmente trasmesse (Ist) viaggiamo sulla stessa onda: i casi, sia oltreoceano che dalle nostre parti, stanno aumentando. Parliamo in particolare delle infezioni di origine batterica, come gonorrea, clamidia e sifilide, che in Europa causano più di 300 mila infezioni l’anno. Un effetto in parte di certo riconducibile alla pandemia, in modo simile a quanto accaduto ad altre infezioni, complici le misure restrittive e l’attenzione concentrata su Covid-19, come ammettono le autorità sanitarie. Ma alcuni trend, per alcune di queste infezioni, si erano stabiliti ben prima della pandemia, come mostra per esempio il caso della sifilide, soprattutto negli Stati Uniti. Tanto da giustificare rinnovati appelli al sesso sicuro e alle diagnosi.
A lanciarne uno, proprio in questi giorni, sono stati gli European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc), in vista della bella stagione. L’appello è sì al sesso sicuro inteso come sesso protetto – non solo condom, ma anche dental dam, guanti e un’attenzione all’igiene, anche quella dei sex toys – ma è anche un invito al test per le Ist, soprattutto per chi ha più partner. Per cercare di invertire la tendenza contro infezioni tutt’altro che banali. “Infezioni da gonorrea, sifilide e clamidia rappresentano un rischio significativo per la salute pubblica per diversi motivi. Da una parte queste infezioni, se non trattate, possono causare complicanze gravi, come infertilità e danno d’organo – racconta a Wired Italia Valentina Mazzotta, responsabile dell’ambulatorio PrEP/IST dello Spallanzani di Roma – L’allarme sulla sifilide non è da sottovalutare. Sono in aumento anche i casi di sifilide congenita, perché il ridotto accesso allo screening porta le donne a non accorgersi della propria positività neanche durante la gravidanza. Inoltre, sia le infezioni ulcerative che quelle non ulcerative sono associate a un rischio aumentato di trasmettere o acquisire altre infezioni, prima fra tutte l’infezione da HIV. Avere una IST infatti facilita l’acquisizione di altre infezioni, soprattutto l’infezione da HIV: in Italia l’8% circa delle persone con una IST, testate per HIV, sono risultate positive. Per questa ragione, prevenire, diagnosticare e trattare le infezioni sessualmente trasmissibili con i giusti farmaci al momento giusto è necessario per ridurre la trasmissione dell’HIV e migliorare la salute sessuale e riproduttiva”.
Gonorrea, sifilide e clamidia: i sintomi
Le infezioni sessualmente trasmesse comprendono, tra le altre e oltre clamidia, gonorrea e sifilide, anche l’herpes simplex, la triconomiasi, l’hiv, l’hpv, e il vaiolo delle scimmie. Sono comunissime: per l’Oms, guardando alle Ist curabili (di cui fanno parte sifilide, gonorrea e clamidia) si parla di un milione di casi al giorno. Scendendo nel merito, si scopre che – concentrandoci solo all’Europa e limitandosi alle tre attenzionate dall’Ecdc – la clamidia da sola è responsabile di circa 216 mila casi l’anno (dati riferiti al 2022), la sifilide supera i 35 mila, e la gonorrea sfiora i 71 mila.
Casi che, dal punto di vista sintomatico, possono essere molto diversi tra loro, spiega Mazzotta: “Gonorrea, sifilide e clamidia si possono presentare in maniera piuttosto variegata da forme asintomatiche o paucisintomatiche, fino a forme complicate. Per esempio, la gonorrea può manifestarsi come uretrite negli uomini e cervicite nelle donne, ma spesso non presenta sintomi evidenti nelle donne, il che può portare a complicazioni non riconosciute e non trattate come la malattia infiammatoria pelvica, la gravidanza ectopica e l’infertilità. La sifilide può progredire attraverso diverse fasi, con sintomi che variano da lesioni cutanee e mucose generalizzate, a periodi di latenza asintomatica, fino al coinvolgimento del sistema cardiovascolare e nervoso. La clamidia può causare secrezione vaginale anormale, disuria (dolore e fastidio durante la minzione, nda) e sanguinamento intermestruale o post-coitale nelle donne, mentre negli uomini può presentarsi con secrezione uretrale e disuria”.
Il balzo in avanti delle infezioni sessualmente trasmesse
Clamidia, sifilide e gonorrea, sono aumentate rispettivamente di un sesto, un terzo e quasi la metà rispetto all’anno precedente e con un balzo in avanti evidente anche rispetto all’epoca prepandemica (qui tutti i dettagli nel report dell’Ecdc). Perché Covid-19 ha sì contribuito alla loro impennata, soprattutto con la riduzione dell’accesso ai servizi sanitari durante i lockdown, riprende Mazzotta, ma per spiegare l’andamento di queste infezioni è necessario allargare lo sguardo. “Il tipo di epidemie che via via si avvicendano sono strettamente collegate ai costumi della società. L’evoluzione verso un modello di relazioni sessuali più fluide e che riconosce e dichiara l’importanza e la centralità che la componente sessuale ha nella vita delle persone, è sicuramente una base più fertile per la circolazione delle infezioni connesse alle pratiche sessuali. Esattamente come la globalizzazione e la facilità di raggiungere in poco tempo l’altra parte del mondo ha permesso nel 2020 una rapida diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2”.
Fonte : Wired