Trapianto rene di maiale, perché in una donna è durato due mesi

Un’equipe chirurgica di New York ha rimosso il rene di maiale inserito con un trapianto meno di due mesi fa nel corpo di Lisa Pisano, una donna di 54 anni affetta da insufficienza renale che necessitava anche di una pompa cardiaca meccanica. I medici hanno spiegato che i problemi che hanno portato al secondo intervento sono legati alla pompa cardiaca e non al rene di maiale, aggiungendo che la paziente è in condizioni stabili.

Pisano era affetta da insufficienza cardiaca e renale e necessitava di frequenti dialisi. A causa delle sue precarie condizioni di salute, non era idonea a ricevere un trapianto tradizionale di cuore e reni da un donatore umano.

Alla paziente è stata perciò impiantata una pompa cardiaca presso il NYU Langone Health il 4 aprile; poco tempo dopo – il 12 aprile – è avvenuto il trapianto di rene suino. Una pompa cardiaca è un dispositivo di assistenza ventricolare sinistra (o Lvad) che viene utilizzato sia nei pazienti in attesa di trapianto di cuore, sia in quelli non idonei a sottoporsi all’operazione.

I motivi della rimozione

In una dichiarazione rilasciata a Wired US, l’équipe medica di Pisano ha spiegato di aver deciso di rimuovere il rene di maiale il 29 maggio, 47 giorni dopo il trapianto, perché l’organo non riceveva abbastanza sangue dalla pompa cardiaca e le funzioni renali di Pisano avevano iniziato a risentirne. I reni hanno bisogno di un flusso sanguigno costante per produrre urina e svolgere la loro funzione di filtraggio.

A conti fatti, il rene non forniva più un contributo sufficiente a giustificare la prosecuzione del regime di immunosoppressione“, ha dichiarato Robert Montgomery, direttore del NYU Langone Transplant Institute. Come i pazienti sottoposti a trapianto tradizionale, anche Pisano doveva infatti assumere farmaci immunosoppressori per evitare che il suo sistema immunitario rigettasse il nuovo organo.

Il rene proveniva da un maiale geneticamente modificato sviluppato dall’azienda biotecnologica Revivicor, in Virginia, che aveva rimosso il gene responsabile della produzione di uno zucchero noto come alfa-gal. Studi precedenti condotti presso il NYU Langone avevano dimostrato che l’eliminazione del composto preveniva il rigetto immediato dell’organo trapiantato in pazienti in morte cerebrale. Durante l’intervento, a Pisano è stata innestata anche la ghiandola timica del maiale donatore, che serve a “tenere a bada” il sistema immunitario per ridurre il rischio di rigetto.

Fonte : Wired