Elezioni a rischio caos: scrutatori e presidenti in fuga dai seggi

Sulla tornata elettorale incombe un annoso problema: non si trova il personale per i seggi e a poche ore dal voto si sono registrate numerose rinunce da parte di presidenti di seggio e scrutatori. Una “fuga” che unisce molte città italiane, da Torino a Palermo dove si è registrato il caso forse più clamoroso con oltre 1700 rinunce da parte delle persone designate.

“I seggi apriranno regolarmente” spiegano dal comune siciliano che tuttavia sarebbe ancora alla ricerca degli ultimi sostituti: “Tutti i presidenti di seggio sono ai loro posti, tranne che in due sezioni. Stiamo continuando a lavorare – dice l’assessore Dario Falzone – Ma nelle prossime ore sono certo che anche in queste due sezioni tutto inizierà regolarmente”. Manca ancora qualche scrutatore, ma il seggio si può aprire anche con un solo componente. Nelle prossime ore i mancanti verranno sostituiti”. Il timore dell’amministrazione è che si possano replicare i disagi del 2022 quando sessanta tra scrutatori e presidenti di seggio finirono per essere denunciati perché preferirono assistere alla finale che garantì la promozione in B del Palermo calcio.

Problemi anche a Bari: nel capoluogo pugliese si vota anche per le elezioni comunali, ma anche qui la gran parte dei presidenti di seggio nominati dalla corte d’Appello ha rinunciato all’incarico: sono pertanto stati sostituiti ben duecento presidenti su 345 sezioni.

Si corre ai ripari anche a Torino dove si vota anche per le elezioni regionali, e il comune è alla ricerca di sostituti per circa un terzo tra scrutatori e presidenti di seggio che hanno lasciato l’incarico a poche ore dal voto. 

Disagi anche nella provincia di Napoli, ma anche a Milano, mentre a Roma, oltre a mancare il personale, sarebbe in crisi anche il sistema informatico comunale per la surroga dei presidenti di seggio. “È un sistema che deve essere rinnovato, partendo dalle retribuzioni. Troppe ore ed orari complicati per i rimborsi previsti” denuncia il consigliere municipale di Fdi Marco Palma.

Pagati 3 euro l’ora

La percentuale elevata di rinunce è strutturale: tra le cause c’è anche la retribuzione, ritenuta bassa, che per i presidenti di seggio è pari a 138 euro, mentre per scrutatori e segretari si ferma a 110 euro. Dove le elezioni europee sono abbinate a regionali o al primo turno delle amministrative, il ministero dell’interno applica una maggiorazione del 15 per cento ai compensi e si arriva a poco più di duecento euro per i presidenti di seggio e 160 per scrutatori e segretario. 

Per molti pertanto la prospettiva di restare a disposizione sabato e domenica fino alla fine dello spoglio, per 110 euro è giudicata inaccettabile: si tratta di meno di 3 euro l’ora. Eppure all’estero in molti paesi è previsto un solo rimborso per la diaria: la presenza ai seggi è vista come un dovere civico. 

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Fonte : Today