Euro 2024, alla scoperta dell’Albania: calendario partite, convocati, possibili sorprese e pronostici

È la formazione, tra quelle qualificate a Euro 2024, con il ranking più basso (ad aprile figurava addirittura al 66° posto) ed è state inserita in un girone effettivamente proibitivo, ma per l’Albania sarà fondamentale in primis dimostrare come l’importante non sia solo partecipare. Non troppo incoraggianti le tappe di avvicinamento all’evento (sconfitte senza segnare reti con Cile e Svezia, seguite dalla affermazioni con Liechtenstein e Azerbaijan) ma la constatazione di non aver poi molto da perdere potrebbe anche permettere ad una formazione con alcune giovani ed interessanti individualità – sommate ad alcune conoscenze del campionato italiano – di esprimersi con efficacia. L’esordio nel Gruppo B avverrà a Dortmund con gli azzurri il 15 giugno, poi arriveranno la sfida alla Croazia in programma ad Amburgo quattro giorni più tardi, quindi il match contro la Spagna alla Merkur Spiel Arena di Düsseldorf il 24 giugno.

La storia

Quella di Germania 2024 sarà appena la seconda “campagna” europea dell’Albania, che non ha avuto in quasi cento anni di storia praticamente mai modo di misurarsi nei principali palcoscenici internazionali fatta eccezione per la Nations League disputata tre volte (l’ultima in Lega B chiusa all’11° posto dopo la promozione ottenuta dalla Lega C nell’edizione precedente). Mai qualificata per la Coppa del Mondo, la squadra rossonera ha come unico “storico” la partecipazione alla kermesse continentale del 2016: battuta dai padroni di casa della Francia e dalla Svizzera, ha concluso il suo cammino vincendo di misura contro la Romania evitando così di terminare all’ultimo posto nel Girone A.

Come si è qualificata

Un vero e proprio exploit quello dell’Albania nella Pool E delle qualificazioni ad Euro 2024. Una sola sconfitta, nel primo impegno del girone sul campo della Polonia, seguita da un filotto di sette risultati utili consecutivi che hanno portato i rossoneri a centrare la qualificazione come primatista del gruppo con appena quattro reti subite in otto gare mantenendo la porta inviolata nei match casalinghi disputati. Degni di nota soprattutto il 2-0 ai polacchi nel return match ed il tris calato alla Repubblica Ceca, un’andatura che ha permesso di conservare la leadership nonostante le frenate nelle ultime due partite quando sono arrivati l’1-1 casalingo contro la Moldavia ed il pari senza reti in trasferta contro il fanalino di coda Isole Fær Øer.

L’allenatore

​Una carriera da gregario sul rettangolo di gioco, con maglie prestigiose indossate (Arsenal, Barcellona e Manchester City), dimenticabili esperienze come primo allenatore fino all’incarico di commissario tecnico dell’Albania, che dà la svolta alla sua carriera. Per il 50enne Sylvio Mendes de Campos Júnior, meglio conosciuto come Sylvinho, la carriera una volta appese le scarpette al chiodo ha contemplato incarichi da vice in patria (Cruzeiro, Sport Recife, Nautico e Corinthians, dove ha lungamente militato) ed anche un passaggio nel campionato italiano, come membro dello staff di Roberto Mancini quando il tecnico jesino era alla guida dell’Inter. Dopo un’esperienza come collaboratore di Tite, all’epoca ct della nazionale verdeoro, arriva la chiamata dell’Olympique Lione, avventura terminata con l’esonero dopo 9 gare ed il rientro al Corinthians per guidare la prima squadra per poco più di un campionato prima del divorzio. Quindi, a gennaio 2023, la chiamata per guidare le “Aquile”, primo brasiliano della storia a sedere sulla panchina, a rilevare Edoardo Reja ultimo dei quattro italiani a ricoprire l’incarico (in precedenza lo avevano fatto Dossena, De Biasi e Panucci)

Le stelle

La rosa rossonera ha forti connotazioni italiane, a partire dai numeri uno (ci sono l’ex Lazio Strakosha finito al Brentford e Berisha dell’Empoli, sebbene nessuno dei due abbia effettivamente giocato con regolarità) per proseguire con la difesa, presumibilmente governata dall’atalantino Djimsiti con il supporto del biancoceleste Hysaj. Ma da tenere d’occhio sono soprattutto i giovani rampanti: Asllani nell’Inter di Inzaghi ha collezionato perlopiù spezzoni di partita, ma potrebbe essere responsabilizzato prendendo in mano le chiavi della mediana, mentre in avanti Armando Broja – limitato da qualche infortunio di troppo – non è riuscito nell’ultimo biennio tra Chelsea e Fulham a ripetere la bella stagione di Premier con il Southampton (dove aveva sfiorato la doppia cifra), magari aspettando proprio gli Europei per rilanciarsi. Tra i nomi da tenere d’occhio, anche la punta del Sivasspor Rey Manaj (22 reti in Turchia nell’annata conclusa) e quello di Ernest Muci, che tra Varsavia e Besiktas ha terminato l’anno con 13 centri all’attivo.

I convocati

Portieri: Simon Simoni (Eintracht Francoforte), Elhan Kastrati (Cittadella), Thomas Strakosha (Brentford), Etrit Berisha (Empoli).

Difensori: Ivan Balliu (Rayo Vallecano), Mario Mitaj (Lokomotiv Mosca), Elseid Hysaj (Lazio), Arlind Ajeti (Cluj), Berat Djimsiti (Atalanta), Enea Mihaj (Famalicao), Marash Kumbulla (Sassuolo), Naser Aliji (Voluntari), Ardian Ismajli (Empoli).

Centrocampisti: Amir Abrashi (Grassophers), Nedim Bajrami (Sassuolo), Qazim Laci (Sparta Praga), Ylber Ramadani (Lecce), Kristjan Asllani (Inter), Medon Berisha (LASK), Ernest Muci (Besiktas).

Attaccanti: Rey Manaj (Sivasspor), Jasir Asani (Gwangju), Taulant Seferi (Baniyas), Armando Broja (Fulham), Arber Hoxha (Dinamo Zagabria), Mirlind Daku (Rubin Kazan).

Fonte : Today