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La lavatrice e il tappeto, presenti nella casa dove è avvenuto l’omicidio di Giulia Tramontano, sono stati tenuti sotto sequestro: l’accusa sostiene che Impagnatiello avrebbe tolto il tappeto premeditando l’omicidio della compagna.
Alessandro Impagnatiello (foto da LaPresse) e Giulia Tramontano (foto da Facebook)
Si sta cercando di accertare le parole di Alessandro Impagnatiello durante la sua deposizione nell’ultima udienza del processo che lo vede imputato per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano, incinta al settimo mese. La lavatrice e il tappeto presenti nella casa dove viveva la coppia e dove è avvenuto l’omicidio sono stati prelevati dai carabinieri mentre l’abitazione è stata dissequestrata per restituirla ai proprietari così come stabilito nell’ultima udienza.
Nella stessa udienza Impagnatiello ha affermato che il tappeto non era presente in sala al momento dell’omicidio: secondo l’imputato sarebbe stato lavato in lavatrice la stessa mattina. Sarebbe per la pm Alessia Menegazzo e la procuratrice aggiunta Letizia Mannella l’ennesima bugia e per questo hanno chiesto di tenere tappeto e lavatrice sotto sequestro. Secondo l’accusa infatti l’imputato avrebbe pensato di togliere il tappeto non per lavarlo ma per premeditazione prima dell’omicidio. Per questo il tappeto e la lavatrice potrebbero essere un elemento fondamentale per dimostrare l’aggravante della premeditazione.
Durante l’interrogatorio Impagnatiello, rispondendo alle parole della pm, ha precisato: “Giulia per me era una persona che doveva essere difesa e protetta da me, avere una maggiore attenzione da me, non ho mai covato odio e rancore nei suoi confronti”. La pm ha poi chiesto: “Perché ha ucciso Giulia?” “È una domanda che mi sono fatto e continuerò a farmi miliardi di volte. E non avrò mai una risposta”, ha affermato Impagnatiello.
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La pubblico ministero ha quindi chiesto: “Come mai poi cerca i veleni più pericolosi al mondo?”. “Perché volevo capire che danno potesse subire Giulia se gli avessi somministrato il topicida”, ha risposto Impagnatiello. Menegazzo ha quindi domandato: “Ma la ricerca era su quanto veleno per topi è necessario per uccidere una persona”. Impagnatiello ha affermato: “Io non volevo colpire Giulia, volevo colpire il bambino. Ero in uno stato di totale annebbiamento. Dopo aver fatto quelle ricerche mi rendevo conto di essere staccato dalla realtà ed era come se mi dessi dei pizzicotti per svegliarmi”. L’autopsia sul corpo di Giulia Tramontano ha infatti dimostrato che Impagnatiello somministrava del veleno per topi alla ragazza. Ancora alcune udienze e poi è attesa la sentenza.
Fonte : Fanpage