Come si valuta l’efficienza energetica di un immobile

La sensibilità nei confronti del cambiamento climatico è in aumento. Le iniziative degli Stati e dei cittadini hanno l’obiettivo di ridurre l’impatto sull’ambiente e le emissioni nell’atmosfera. In questo contesto un’attenzione particolare viene rivolta agli immobili e soprattutto alle case, luogo in cui trascorriamo la maggior parte del tempo. Proprio in questo ambito la valutazione dell’efficienza energetica è a dir poco fondamentale.

Valutare una casa dal punto di vista energetico serve a capire i consumi reali dell’appartamento, il comfort che trasmette agli abitanti e il suo impatto sull’ambiente. Sono tutti valori che vengono racchiusi all’interno dell’APE acronimo di Attestato di Prestazione Energetica dell’immobile, un documento immancabile nei contratti di compravendita o di locazione.

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Perché è importante la valutazione energetica degli immobili

Le direttive statali ed europee richiedono un miglioramento del patrimonio immobiliare e da qui la necessità di realizzare l’efficienza energetica degli immobili.

In merito infatti è stata divulgata la Direttiva Europea sulle case green che richiede un miglioramento degli edifici (pubblici e privati) in tutti gli Stati dell’Unione Europea entro il 2033 attraverso una serie di fasi.

Questo vuol dire che entro il 2027 gli edifici pubblici e non residenziali dovranno passare dalla classe G a quella F, per poi arrivare a quella E entro il 2030, mentre per gli edifici residenziali i tempi sono dilatati perché si deve raggiungere la classe F entro il 2030 e quella E entro il 2033.

Nonostante ormai la valutazione energetica di un edificio sia obbligatoria nel caso di rogiti, locazioni, e detrazioni fiscali con conseguenti sanzioni per chi non presenta l’APE (che ha una validità di dieci anni) molti degli immobili non sono ancora in regola. Secondo un’indagine di Unipol-Ipsos circa la metà dei proprietari non conosce la classe energetica della propria abitazione e solo l’8% è disposto a realizzare interventi necessari per adeguarsi alla direttiva UE sulle case green. 

Cos’è e come si ottiene la classificazione energetica

La classificazione energetica di un immobile è sostanzialmente un parametro tecnico che serve appunto a valutare il fabbisogno energetico degli immobili e si basa sulla nuova classificazione energetica stabilita nel 2015 quando è stato introdotto l’APE che utilizza un metodo di calcolo uguale su tutto il territorio nazionale. Questi parametri fanno riferimento a una tabella in cui sono incluse 10 classi, dalla migliore alla peggiore:

  • A4: consumo minore o uguale a 0,40 EPgl
  • A3: consumo maggiore di 0,40 EPgl e minore o uguale a 0,60 Epgl
  • A2: consumo maggiore di 0,60 EPgl e minore o uguale a 0,80 EPgl
  • A1: consumo maggiore di 0,80 EPgl e minore o uguale a 1,00 EPgl
  • B: consumo maggiore di 1,00 EPgl e minore o uguale a 1,20 Epgl
  • C: consumo maggiore di 1,20 EPgl e minore o uguale a 1,50 EPgl
  • D: consumo maggiore di 1,50 EPgl e minore o uguale a 2,00 EPgl
  • E: consumo maggiore di 2,00 EPgl e minore o uguale a 2,60 EPgl
  • F: consumo maggiore di 2,60 EPgl e minore o uguale a 3,50 EPgl
  • G: consumo maggiore di 3,50 EPgl

Per calcolare la classe corretta bisogna rivolgersi a un professionista, il classificatore energetico che deve effettuare una diagnosi energetica basandosi sulle condizioni climatiche e sulla zona climatica. Solitamente fa riferimento all’indice di prestazione energetica globale (Epgl), che misura il consumo energetico dell’immobile prendendo in considerazione il rapporto tra l’energia che serve per arrivare alla temperatura di 18°C e la superficie calpestabile. Da questo calcolo emergono i kilowattora al metro quadro per anno che servono a riscaldare e rinfrescare gli ambienti, a illuminarli e al produrre acqua sanitaria. 

Quando viene calcolato il valore, devono essere messe in campo le strategie e le azioni per migliorare l’efficientamento energetico.

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Come rendere una casa più efficiente a livello energetico

Gli interventi che permettono di ottenere l’efficientamento energetico sono numerosi e in alcuni casi molto specifici, ma ce ne sono alcuni più comuni come la sostituzione degli impianti preesistenti in particolare la caldaia.

I modelli più performanti sono quelli a condensazione, a biomassa o a gas ad alta efficienza. Se volete invece una soluzione adatta sia per il riscaldamento che per il raffreddamento la più efficace e quella a pannelli radianti.

Accanto a questo ci sono altri interventi utili come l’isolamento termico dell’edificio con pannelli e infissi dalle alte prestazioni. In alternativa potete anche ricorrere alle fonti rinnovabili come gli impianti fotovoltaici o le pompe di calore geotermiche.

Questi sono solo alcuni degli esempi più diffusi, ma già così si può avere un immobile con una classe energetica più elevata, meno inquinante e con un valore più alto sul mercato.

Fonte : Today