Starship, il quarto lancio è avvenuto con successo

Starship ha spiccato il volo “per la quarta volta” alle 14:50 italiane di oggi, giovedì 6 giugno. Il lancio è stato effettuato dal sito Starbase di SpaceX nel sud del Texas (Stati Uniti).

L’obiettivo del quarto test era quello di controllare il rientro sia della navicella che del booster Super Heavy, facendoli tuffare, rispettivamente, nell’Oceano Indiano e nelle acque del Golfo del Messico. Il booster ha seguito la traiettoria prevista. La navicella proseguirà il suo volo ancora per qualche minuto prima di tentare lo splashdown nell’Oceano Indiano.

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Starship: l’identikit

La navicella di Starship è alta 120 metri e larga 9 e il suo booster è alimentato da 33 motori Raptor che utilizzano come combustibile metano e ossigeno in forma liquida. Si tratta del veicolo di lancio più potente mai sviluppato.

Sia la navicella che il booster Superheavy sono stati progettati per poter essere riutilizzati più volte. Questa caratteristica è comune anche ad altri veicoli progettati dalla SpaceX, come ad esempio Falcon 9, che, per darvi un paragone sulle dimensioni, è alto 70 metri (ovvero poco più della metà di Starship) e ha un diametro di 3,7 metri.

Starship è stato concepito per trasportare in futuro sia persone che carichi di altro genere nello Spazio, raggiungendo la Luna, Marte “e oltre, come si legge sulla pagina web dedicata al progetto.

I lanci precedenti

Come anticipato, quello appena effettuato era il quarto lancio. Il terzo test, attuato a marzo di quest’anno, è stato considerato tutto sommato come un successo, anche se non era stato possibile recuperare la navicella. Il primo e il secondo lancio hanno avuto luogo, rispettivamente, ad aprile e a novembre del 2023. Il primo aveva avuto una durata di soli quattro minuti, come riporta Space.com, poiché le due parti del veicolo non si erano separate come previsto ed erano state fatte esplodere in volo. Il secondo lancio, invece, era durato qualche minuto in più e i due stage si erano correttamente separati, ma erano ancora una volta esplosi in volo prima di fare ritorno.

Fonte : Wired