L’Alta Corte di Delhi: le scuole delle minoranze hanno il diritto di nominare gli insegnanti

L’intervento dei giudici sul caso di alcune scuole tamil delle capitale dove l’ostruzionismo del ministero dell’Educazione era arrivato a lasciare vacanti addirittura un terzo delle cattedre. “Lo Stato può regolamentare l’utilizzo degli aiuti, ma non sottomettere gli istituti”. Mons. Elias Gonsalves: “I burocrati stavano cercando di calpestare dei diritti. Ora il meglio per i ragazzi”. 

Delhi (AsiaNews) – “Non è necessaria alcuna autorizzazione preventiva del governo” per la nomina del personale nelle istituzioni scolastiche delle minoranze indiane. Lo ha stabilito nei giorni scorsi l’Alta Corte di Delhi con un pronunciamento in cui specifica che il ministero dell’Educazione può pronunciarsi solo sulle qualifiche e l’esperienza dei presidi e degli insegnanti.

A sollevare il caso era stata la Delhi Tamil Education Association (DTEA), un’istituzione che gestisce sette scuole con 6.879 studenti, che lamentava come quattro posti di preside e 108 posti di insegnante (su 374 complessivi) fossero vacanti negli istituti per questa minoranza linguistica sovvenzionati dallo Stato indiano. Ora dunque presidi e insegnanti potranno essere nominati senza la preventiva approvazione del ministero.

La Delhi Tamil Education Association è un’istituzione nata nel 1923 per promuovere e diffondere la lingua e la cultura tamil. L’avvocato Romy Chacko, che la rappresenta, ha raccontato come – nonostante le numerose richieste e i chiarimenti forniti l’ente governativo – non avesse concesso l’autorizzazione a coprire i posti vacanti. Il livello di istruzione in queste scuole oggi è seriamente compromesso a causa del deficit di presidi e insegnanti: “Quasi il 30% dei posti sono vacanti”, ha protestato il legale.

Nella sua sentenza di 79 pagine, l’Alta Corte ha affermato che la concessione di aiuti da parte dello Stato all’istituto minoritario non pregiudica il diritto assoluto dell’associazione di nominare il preside, gli insegnanti e il resto del personale. “Lo Stato – scrivono i giudici – può regolamentare il corretto utilizzo degli aiuti che concede. Non può sottomettere l’istituto scolastico minoritario ai suoi dettami”.

L’arcivescovo di Nagpur mons. Elias Gonsalves, presidente della Commissione per l’educazione e la cultura della Conferenza episcopale indiana (CBCI), ha commentato ad AsiaNews questa decisione: “Sono molto contento che l’Alta Corte di Delhi abbia confermato ancora una volta il diritto costituzionale delle minoranze. Avevano provato a far sentire la loro voce, ma i burocrati e i funzionari dell’istruzione stavano cercando di sminuire i loro diritti. Ora auguro il meglio a tutti i nostri educatori, affinché mettano in pratica l’ordine dell’Alta Corte”.

Fonte : Asia