Elezioni europee, EuReviews è la campagna di Wired Italia sull’importanza del voto

Tra il 6 e il 9 giugno poco meno di mezzo miliardo di europei sarà chiamato al voto per scegliere i membri del Parlamento europeo dei prossimi cinque anni. L’Italia, con i suoi quasi 60 milioni di abitanti, è il terzo paese per numero di cittadini interessati a questa elezione, che si svolgerà sabato 8 e domenica 9 giugno da cui, successivamente, nascerà la nuova Commissione europea, l’organo esecutivo (cioè di governo) del nostro continente.

Tutti i partiti italiani ripetono che si tratta di un voto decisivo per il nostro futuro. E hanno ragione. Con due guerre a noi vicinissime, una profonda crisi climatica globale, una radicale trasformazione del sistema economico e del mercato del lavoro (in gran parte dovuta all’innovazione tecnologica), un invecchiamento della popolazione che pone questioni non più rimandabili su sistemi sanitari e welfare e flussi migratori sempre più ampi è necessario che il prossimo Parlamento europeo prenda decisioni importanti e con una visione di medio-lungo periodo.

Il problema del voto

Per questo è altrettanto importante che le cittadine e i cittadini arrivino al voto nel modo più consapevole possibile. Ma nelle settimane prima delle urne qualcosa è andato storto. Per due motivi, probabilmente legati tra loro. Il primo è la campagna elettorale, completamente slegata dai motivi per cui siamo chiamati a votare, cioè l’Europa. Con qualche rarissima eccezione, infatti, tutti i nostri partiti – nonostante dicano appunto che sono elezioni importanti – non hanno parlato di grandi (o piccole) questioni europee ma solo di politica interna, in un gioco tra maggioranza e opposizione che peraltro non è fedele con i raggruppamenti nei quali i parlamentari italiani siederanno a Bruxelles e Strasburgo.

Il secondo motivo è relativo alla ormai nota disaffezione di elettrici ed elettori nei confronti della politica. Così, sempre meno persone hanno deciso di informarsi. Secondo l’ultimo rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese, infatti, negli ultimi anni gli italiani sono diventati più distanti che mai dalle notizie politiche. In sintesi: migliaia di articoli a tema elezioni sono stati scritti nelle scorse settimane su tutti i giornali e siti di informazione, ma pochissimi sono stati letti. Contemporaneamente, secondo diverse ricerche, il 99,75% dei consumatori ogni giorno legge decine di recensioni prima di acquistare un prodotto o scegliere un’attività da svolgere o una località da visitare.

Hackerare le recensioni

Da qui l’idea di EuReviews, una campagna di sensibilizzazione al voto di Wired Italia in collaborazione con TBWAItalia. Che cosa abbiamo fatto? In poche parole abbiamo hackerato le recensioni di centinaia di prodotti e attività online (su Amazon, Tripadvisor e Google e altri) per cercare di informare e dare maggiore consapevolezza agli elettori italiani. Come? Abbiamo individuato centinaia di prodotti, luoghi e attività più popolari e pubblicato delle recensioni coerenti con l’oggetto da recensire ma che fossero allo stesso tempo anche un richiamo all’importanza del voto.

Chi, per esempio, ha cercato un prodotto per il giardinaggio ha trovato una recensione di Wired che affronta anche il tema delle politiche agricole. Chi programmava una gita in campagna ha incontrato una recensione che parlava anche di politiche ambientali. E chi acquistava i libri per le vacanze dei figli, si è ritrovato una riflessione su come il suo voto possa cambiare positivamente la scuola e la formazione. Recensione dopo recensione abbiamo voluto anche dimostrare che i grandi temi delle elezioni e della politica sono, in realtà, molto più quotidiani di quanto si pensi. L’obiettivo di chi come noi fa informazione è quello di farla nel modo più corretto possibile per contribuire alla formazione di una cittadinanza consapevole per ogni scelta. Per questo – vista la posta in gioco: il futuro di noi cittadini europei – abbiamo deciso di provare a sensibilizzare il numero più ampio possibile di persone. Uscendo dai confini fisici di Wired.

Fonte : Wired