Il capo della privacy di Google lascia l’azienda (e non verrà sostituito)

Dopo ben 13 anni Keith Enright, responsabile della privacy di Google, lascerà la compagnia, senza che ci sarà nessuno a sostituirlo. Secondo quanto riportato da Forbes, l’annuncio della sua dipartita non è stato preso affatto bene in azienda, dove ha trascorso una lunga parte della sua carriera professionale. “Dopo oltre 13 anni in Google, sono pronto per un cambiamento e mi muoverò questo autunno, prendendo tutto ciò che ho imparato e provando qualcosa di nuovo – ha scritto Enright in un post su LinkedIn -. Sono incredibilmente orgoglioso del team che abbiamo costruito e del lavoro che abbiamo svolto per tenere al sicuro e sotto controllo miliardi di persone in tutto il mondo”.

Da moltissimo tempo, infatti, Enright è a capo del team che si occupa della definizione e dell’implementazione delle politiche sulla privacy e sui dati in tutti i prodotti e servizi di Google. E ora, dopo anni di onorata carriera, lascerà la compagnia. Ma non da solo. Insieme a lui anche Matthew Bye, responsabile delle leggi sulla concorrenza, lascerà Big G dopo 15 lunghi anni di lavoro. Due figure chiave, che la compagnia non ha alcuna intenzione di rimpiazzare. Per sopperire alla loro mancanza, come riferito da un portavoce, sarà incrementato il numero di team a lavoro sui delicati temi della privacy.

Il nostro lavoro in ambito legale, normativo e di conformità si evolve regolarmente, in quanto lanciamo e gestiamo servizi innovativi che rispettano un numero crescente di obblighi e aspettative che si sommano tra loro – ha dichiarato un portavoce di Google a Business Insider -. I nostri ultimi cambiamenti aumenteranno il numero di persone che lavorano alla conformità normativa in tutta l’azienda”. Le storiche figure dell’azienda, quindi, non saranno rimpiazzate in alcun modo. Che si tratti di una decisione legata all’affetto e alla stima provate nei loro confronti non è chiaro, ma una cosa è certa: la nostra privacy sarà nelle mani di più team, anzichè in quelle di una sola persona. E questo potrebbe essere un cambiamento importante tanto per Google, quanto per la nostra sicurezza.

Fonte : Wired