Clima, scende in campo l’Onu: “I governi vietino le pubblicità sui combustibili fossili”

Stop alla la pubblicità delle aziende produttrici di combustibili fossili, principali responsabili del riscaldamento globale. È l’invito del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, lanciato durante un discorso sul clima al museo di Storia Naturale di New York.

Le industrie produttrici di combustibili fossili sono i “padrini del caos climatico” e dovrebbero essere bandite in tutti i Paesi dalle inserzioni pubblicitarie, come avviene per le restrizioni imposte al tabacco, ha dichiarato Guterres, rilanciando gli ultimi allarmi scientifici sul riscaldamento globale. Per il segretario generale, i media dovrebbero smettere di consentire la “distruzione del pianeta” accettando i soldi della pubblicità dei combustibili fossili, avvertendo che il mondo si trova di fronte a un “momento di crisi climatica”.

“Molti governi limitano o vietano la pubblicità di prodotti che danneggiano la salute umana, come il tabacco”, ha dichiarato. “Esorto tutti i Paesi a vietare la pubblicità delle aziende produttrici di combustibili fossili. E invito i media e le aziende tecnologiche a smettere di fare pubblicità ai combustibili fossili”.

Il segretario generale ha inoltre ribadito il suo appello a tassare i profitti dell’industria dei combustibili fossili per finanziare la lotta contro il riscaldamento globale, menzionando anche, senza specificarla, l’idea di “tasse di solidarietà” sui settori dell’aviazione e dei trasporti marittimi. Nel suo discorso, Guterres ha annunciato i nuovi dati dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (Omm) che mostrano che c’è l’80% di possibilità che il pianeta superi di 1,5 C il riscaldamento rispetto all’epoca preindustriale in almeno uno dei prossimi cinque anni solari. Gli ultimi 12 mesi hanno già superato questo livello, con una temperatura media globale di 1,63°C superiore alla media preindustriale da giugno 2023 a maggio di quest’anno, dopo una serie di mesi di caldo record, secondo il sistema di monitoraggio Copernicus dell’Unione Europea.

Nel patto sul clima di Parigi del 2015 i governi hanno concordato di limitare l’aumento delle temperature globali a 1,5°C per evitare ondate di calore in serie, inondazioni, siccità. Se un singolo anno oltre questo limite non significa che l’obiettivo sia stato perso, gli scienziati prevedono ampiamente che ciò accadrà nel prossimo decenni.

Fonte : Today