ChatGpt down, perché anche Claude e Perplexity sono andati fuori servizio nello stesso momento?

ChatGpt down, ma non solo: la mattinata di ieri si è rivelata alquanto problematica per l’intelligenza artificiale. Quasi all’unisono, i chatbot di ChatGpt, Claude e Perplexity hanno cominciato ad avere qualche piccolo problema di funzionamento, risolto (fortunatamente) nel giro di poco tempo. Soltanto Gemini sembrerebbe essere rimasto operativo, anche se qualche utente lo ha incluso tra i sistemi in down. Una situazione alquanto paradossale: mai prima d’ora, infatti, i modelli AI più noti della rete hanno registrato problemi in contemporanea. Cosa è successo, quindi? Secondo qualche esperto del settore, è probabile che l’interruzione di Claude e Perplexity non sia dovuti a bug o ad altri problemi tecnici, quanto piuttosto all’aumento repentino del traffico, dovuto al malfunzionamento di ChatGpt.

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A partire dalle 7 del mattino di ieri, infatti, gli utenti hanno cominciato a non riuscire a inviare messaggi all’AI di ChatGpt. Un problema che è durato per circa tre ore, prima che il chatbot si decidesse di avvertirli che era al limite della capacità, e che avrebbe rilasciato una notifica quando sarebbe tornato online. Nello stesso lasso di tempo, Claude ha accolto gli utenti con un messaggio che li invitava a collegarsi al sito più tardi, poichè “si è verificato un errore nel rendering dei componenti del server”. Stessa situazione anche per Perplexity. “Stiamo ricevendo molte richieste in questo momento e abbiamo raggiunto la nostra capacità – scriveva il chatbot in un messaggio di avviso per gli utenti -. Vi preghiamo di tornare presto”.

Lentamente, uno dopo l’altro, i chatbot hanno ricominciato a funzionare, anche se ChatGpt sembrerebbe aver avuto problemi per l’intera giornata – seppur in maniera altalenante nel corso delle ore. È evidente, quindi, che il malfunzionamento dei tre diversi chatbot AI sia collegato. Quale sia il motivo vero di questo down, però, non è ancora chiaro. Potrebbe effettivamente trattarsi di un sovraccarico reciproco dei sistemi, considerando che ognuno dei modelli ha cominciato a riscontrare problemi dopo che i suoi diretti competitor hanno smesso di funzionare. Ma è solo un’ipotesi. Le compagnie proprietarie non hanno ancora rilasciato un commento al riguardo e non è detto che lo faranno.

Fonte : Wired